VIA LIBERA DELLA GIUNTA CAPITOLINA AL PIANO DI GESTIONE DEL SITO PATRIMONIO MONDIALE DELL’UNESCO “CENTRO STORICO DI ROMA”
Roma, 26 luglio 2024 – Approvato dalla Giunta capitolina il Piano di Gestione 2024-2030 del Sito Patrimonio Mondiale “Centro Storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella Città e San Paolo fuori le Mura” la cui redazione è stata coordinata dalla Sovrintendenza Capitolina. Si tratta di un passaggio di grande importanza per la piena e corretta tutela del patrimonio monumentale romano riconosciuto di interesse mondiale dall’Unesco, l’Agenzia dell’Onu che si occupa, tra le altre cose, della tutela del patrimonio culturale globale.
Il centro storico di Roma – un’area di quasi 1500 ettari che ricomprende un insieme unico al mondo di monumenti archeologici, chiese, palazzi, parchi e ville storiche, fontane, strade e piazze, risultato di migliaia di anni di stratificazioni – è stato iscritto nel 1980 nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco e da allora la programmazione delle azioni necessarie alla tutela e la valorizzazione dell’area devono seguire indirizzi e programmi elaborati in sede nazionale e internazionale. Al Sito Unesco si affianca poi, dal 2023, una “Buffer Zone”, una “zona cuscinetto” che ha il duplice compito di proteggere il Sito Unesco e di costituire un ponte tra questo e le zone più periferiche della città.
La missione del Piano di Gestione – un documento molto articolato che deve ora essere approvato dai competenti organi della Santa Sede, prima di essere inoltrato al Centro del Patrimonio Mondiale presso l’Unesco a Parigi – è quella di assicurare che sia preservato il “Valore Universale Eccezionale” del Sito, che costituisce condizione imprescindibile per l’inserimento del centro storico di Roma nella lista del Patrimonio Unesco. Il Piano – che costituisce l’aggiornamento di un primo Piano di Gestione, approvato nel 2016 – è quindi una guida per la corretta interpretazione dei valori che caratterizzano il Sito, combinando conservazione, crescita e sviluppo socio-economico della città e bilanciando gli interessi dei diversi soggetti che operano al suo interno.
I suoi obiettivi sono quattro: Conservazione, Valorizzazione, Sostenibilità e Comunicazione.
Vengono quindi delineati i criteri per portare avanti azioni di:
· Conservazione del Patrimonio, del Paesaggio Naturale e del Paesaggio Urbano, mitigando gli effetti negativi dell’attività antropica sul decoro, potenziando gli strumenti di conoscenza per la salvaguardia del Paesaggio Urbano e del Paesaggio Naturale;
· Valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale del Sito, della sua storia e della sua identità culturale anche in coordinamento con le iniziative provenienti dalla comunità locale, da coinvolgere sempre di più nei processi decisionali;
· Sostegno allo sviluppo di un turismo sostenibile, grazie a uno stretto coordinamento tra i molteplici attori del settore in modo da esaltare i valori identitari del Sito e nel contempo alleggerire la pressione antropica su di esso, incentivando una efficace regolamentazione del sistema ricettivo al fine di salvaguardare il tessuto cittadino e la vita della comunità;
· Promozione della conoscenza del Sito, favorendo la sua comunicazione coordinata con quella delle varie istituzioni territoriali e promuovendo programmi di Capacity Building e di formazione degli addetti.
“Roma è una città straordinaria e unica al mondo per la sua storia millenaria, per la ricchezza, la varietà e la qualità artistica dei suoi monumenti, per la sua tradizione culturale e anche per il suo patrimonio immateriale e l’inserimento del suo centro storico nella lista dei siti Patrimonio Mondiale dell’Unesco è un vero fiore all’occhiello” ha dichiarato l’Assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor. “L’adozione del nuovo Piano di Gestione è un passaggio fondamentale per riuscire a conciliare la tutela e la conservazione del patrimonio con lo sviluppo della città moderna, trovando un punto di equilibrio tra tradizione e tecnologia e interessi pubblici e privati, puntando a superare i possibili fattori di rischio che potrebbero mettere a repentaglio l’eccezionale valore universale riconosciuto a Roma dall’Unesco. Quella di una corretta e attenta gestione del Sito Unesco di Roma è una sfida che stiamo affrontiamo con determinazione e impegno, coscienti anche della nostra responsabilità nei confronti delle generazioni future”, ha concluso.