“Prima di tutto una buona notizia: l’IA dà un grande contributo, ma il lavoro resta e resterà umano. È in corso una rivoluzione che stiamo scrivendo” Pietro Adduci, Ceo di Tecma ha così introdotto PETIT, cortometraggio in 3D mix di arte e tecnologia raccontando la propria esperienza. Tecnologie hardware, software e AI, in un connubio sempre più attuale di creatività umana e arte digitale. Alla proiezione tenutasi questa mattina alla Sala Tropicana/Ente Spettacolo all’Hotel Excelsior durante l’80ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia è seguito un incontro sul tema del momento Intelligenza artificiale o intelligenza umana? Tecnologia e arte al servizio della creatività moderato da Andrea Morandi, direttore di Hot Corn. Un robottino, che non nasconde le sue ascendenze Pixar, è il protagonista silenzioso di una tenera storia di solitudine e innamoramento. Vive in un appartamento elegantemente arredato in cui si aggira, misurandone il vuoto. Le finestre in basso inquadrano una Parigi tanto vivace quanto indifferente. D’un tratto i suoi dolci occhi meccanici colgono un movimento nell’appartamento di fronte: una robottina, sola come lui, lo sta guardando. Come raggiungerla? Come Petit, il funambolo che camminava sul filo tra i grattacieli di New York, anche il nostro robottino, coraggiosamente si lancerà sul filo…. A raccontare questa piccola storia preziosa di Petit il robottino virtuale, tutta realizzata in digitale, è TECMA, una factory che col cinema usualmente non ha rapporti. Ma che nel cinema, attraverso l’AI, ha trovato il modo di comunicare il proprio core business – interior design e rendering fotorealistico di interi quartieri – e di raggiungere un ulteriore goal: mostrare un quartiere, una città, Parigi, completamente virtuale, eppure vissuta, animata, “vera”. Dunque, solo un corto promozionale? In realtà tra le finalità del progetto c’è il desiderio di applicare anni di esperienza in un’opera che esprime tutto il know-how specifico sviluppato in oltre dieci anni di ricerca e sviluppo da TECMA Studios, la divisione di TECMA specializzata in tecnologie virtuali ed immersive.Perché Venezia? La scrittura e la realizzazione di “Petit” sono state lunghe e complesse. In particolare, è stata difficile la ricerca di professionalità adeguate. Le scuole di cinema visitate durante la preparazione non avevano ancora programmi di formazione per le professionalità necessarie a questo tipo di produzioni artistiche interamente digitali, di elevata qualità e di grande impatto emotivo, con ampio uso di Intelligenza Artificiale (AI) e di tecnologie avanzatissime: regia e art direction, character design, animations, sound design, sound effects sono stati formati direttamente da TECMA.Perciò Venezia è il luogo giusto per la necessaria riflessione sulla necessità di competenze specifiche settoriali, sul futuro di professioni e professionisti che con l’AI cambiano, ma restano insostituibili. |