Turandot di Puccini
Inizia l’allestimento dell’imponente scenografia
Sfida contro il tempo sul palco del Teatro “Abbado” di Ferrara: conto alla rovescia in vista dell’inaugurazione della nuova Stagione d’Opera e Balletto il 24 novembre
Scene e costumi hanno fatto “il giro del mondo in 80 giorni”: partiti da Daegu, in Corea del Sud, a fine agosto, sono arrivati questa settimana a Ferrara, all’interno di quattro container. Al lavoro in queste ore due staff tecnici, quello ferrarese e quello coreano, e oltre trenta persone all’opera per realizzare l’allestimento
Ferrara, 16 novembre 2023 – Hanno fatto “il giro del mondo in 80 giorni” – giorno più, giorno meno – i quattro container contenenti le scene e i costumi di Turandot che partiti da Daegu e imbarcati a Busan, la principale città portuale della Corea del Sud, sono arrivati fino a Ferrara nei giorni scorsi. Erano partiti a fine agosto dall’Oriente, attraversando gli oceani, su una nave che ha fatto tappa a Shanghai, Ningbo, Shekou, Singapore, Gedda in Arabia Saudita, ha passato il canale di Suez, ha fatto scalo al porto di Damietta in Egitto, e poi in Spagna Barcellona e Valencia, infine, dopo quasi tre mesi, è approdata a Genova. Dal porto della città ligure, il percorso è proseguito su strada e, infine, i container sono giunti, nell’attesa generale, al civico 38 di Corso Giovecca, punto di arrivo per le scene di ogni spettacolo al Teatro Comunale di Ferrara. Ad attenderli, martedì scorso, c’era lo staff tecnico, oltre ad alcuni colleghi macchinisti ed elettricisti della Daegu Opera House, arrivati il giorno prima.
Dentro ai container hanno viaggiato, scomposta in una miriade di pezzi, l’immensa e suggestiva scenografia coreana, i costumi e gli oggetti di scena di Turandot, la produzione italo-coreana che andrà in scena il 24 e 26 novembre al Teatro Comunale “Claudio Abbado”, e inaugura la nuova Stagione d’Opera e Balletto, che consta di dodici titoli, di cui otto opere tra classiche e moderne.
Il viaggio non è stato dei più semplici, complice il maltempo e alcune rotte interdette. L’arrivo delle scene, infatti, era atteso per la fine di ottobre, sono giunte a destinazione il 13 novembre. Da allora, i tecnici dei due teatri, coordinati dal responsabile della squadra coreana di palcoscenico Hyosub Lee e il direttore tecnico dell’Abbado Stefano Carraro, stanno lavorando incessantemente per concludere la scena. Nove tecnici coreani sono a Ferrara già da lunedì, e insieme a loro sono coinvolti dieci macchinisti sotto il coordinamento di Fabian Tartari e sette elettricisti, tra cui il capo elettricisti Marco Cazzola, la capo sarta Isabella Franzoni e altre due sarte e tre lavoratori dell’ufficio produzione del Teatro Comunale, coordinati da Bruna Grasso. A seguirli costantemente è anche un traduttore, per agevolare lo scambio di informazioni. Una volta terminata la costruzione della scena, nei prossimi giorni si procederà alla sistemazione dei dettagli e alla gestione delle luci, coordinati dal light designer e direttore delle luci Mun Kilhwan, coadiuvato dallo staff di elettricisti ferraresi.
“Una delle sfide principali è stata quella, dal punto di vista tecnico, di adattare una scena, imponente e corposa, pensata per un teatro moderno (la Daegu Opera House compie vent’anni di attività quest’anno), in un teatro settecentesco come quello ferrarese – spiega il direttore tecnico Stefano Carraro – Sono state pertanto studiate tutte le misure per adattare la scena”. “I container sono stati scaricati un po’ per volta, partendo da quello che conteneva la pianta girevole, che permette di modificare le scene, e ricostruendo via via, come in una sorta di puzzle, i vari pezzi della scenografia, montandoli uno sopra l’altro”, ha aggiunto Hyosub Lee. Saranno presenti dei muri laterali e una serie di scale che creeranno movimento sulla scena. “L’imponente allestimento – conclude Marco Cazzola, capo elettricista – riprende la tradizionale maniera di costruzione della scena teatrale, implementata però da alcuni rilevanti accorgimenti in chiave moderna: dalle luci motorizzate all’uso del girevole, che permette di realizzare dei cambi di scena di assoluto impatto”.
A interpretare Turandot di Giacomo Puccini, dramma in tre atti e cinque quadri su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, il 24 (alle ore 20) e 26 novembre (alle 16) sarà un cast di cantanti coreani (Turandot è Lilla Lee, Calàf / Yoon Byungkil, Liù / Kim Eunhye, Timur / Moon Seokhoon, Ping / Leo An, Pong / Choi Yosub, Pang / Park Sinhae, Mandarino / Juhyeon Kim e Altoum / Kim Juntae), la musica è invece affidata all’Orchestra Città di Ferrara, diretta da Marcello Mottadelli. La regia è di Plamen Kartaloff, anche direttore del Teatro nazionale dell’opera e balletto di Sofia, in Bulgaria. La coproduzione firmata da Daegu Opera House e Fondazione Teatro Comunale di Ferrara vede in scena infine il Coro Colsper – Coro Lirico Sinfonico di Parma e dell’Emilia Romagna (maestro del coro Andrea Bianchi) e il Coro di voci bianche del Teatro Comunale di Bologna. Info e biglietti: www.teatrocomunaleferrara.it.