Produzione TPE – Teatro Piemonte Europa

ROBERTA CARONIA

in
GIULIETTA(dal racconto Giulietta– ed. Diogenes Verlag 1989 / il Melangolo, 1994)

di Federico Fellini

uno spettacolo di
VALTER MALOSTI

adattamento teatrale di VITALIANO TREVISAN

scene PAOLO BARONI

luci FRANCESCO DELL’ELBA

costume PATRIZIA TIRINO

marionette GIANNI BUSSO

musiche originali GIOVANNI D’AQUILA

progetto sonoro VALTER MALOSTI

ricostruzione e rielaborazione del suono FABIO CINICOLA

assistente alla regia ALBA MANUGUERRA

Sala Umberto – dal 1 al 6 marzo 2022

TPE – Teatro Piemonte Europa propone la versione teatrale di Giulietta, l’unica opera narrativa di una certa consistenza pubblicata dal regista riminese, con la regia di Valter Malosti e l’interpretazione di una delle attrici più versatili e popolari della nuova generazione, Roberta Caronia, recentemente insignita del Premio della Critica Teatrale ANCT 2020.

Giulietta è un racconto di cui Fellini stesso suggerì la stampa, in lingua tedesca, per l’editore svizzero Diogenes nel 1989. Si tratta della prima idea-soggetto di quello che nel 1965 diventerà il film Giulietta degli spiriti: un “trattamento”, ovvero la fase intermedia tra il soggetto e la sceneggiatura. Una sorta di film semilavorato. Scritto curiosamente tutto in soggettiva come un flusso di coscienza della protagonista.

Valter Malosti porta in scena per la prima volta nel 2004 la versione teatrale del racconto adattata da Vitaliano Trevisan. Con questo spettacolo Malosti vince il Premio Hystrio 2004 per la regia, e la prima interprete Michela Cescon il Premio della critica teatrale 2003-2004 e l’Ubu 2004 come migliore attrice. 

Giulietta è una struggente favola psicanalitica, una favola contemporanea dai toni mozartiani sull’identità frammentata, sull’anima, raccontata con un tono vagamente infantile ed inquietante, una moderna Alice attraverso lo specchio, specchio con il quale si apre e si chiude lo spettacolo e il racconto felliniano. 

Ma Giulietta è anche una lunga e irridente seduta spiritica descritta da chi ci crede, anche, almeno un poco; eco delle frequentazioni di maghi, veggenti e spiritisti scovati da Fellini e Giulietta Masina in quegli anni un po’ in tutta l’Italia. E oltre alla parapsicologia, evidente in questo testo di Fellini è la sua vicinanza alla psicanalisi: un modo di convivere con i propri fantasmi che Fellini, dopo averlo maturato alla scuola junghiana di Ernest Bernhard, non abbandonò più.
Un circo, una pista da circo: al centro sta Giulietta in qualche modo inchiodata, come la Winnie di Giorni felici di Samuel Beckett, come una farfalla raccolta da un entomologo e lì depositata. E intorno, tutti i suoi fantasmi, gli spiriti, evocati dalla presenza di nude marionette e da una fittissima partitura di suono.

Valter Malosti

Non si trattava dunque di lavorare su un prodotto finito, il film, ma su un semi-lavorato, il trattamento; e anzi, dal confronto con il film, che Fellini stesso riteneva non completamente riuscito, e con la sceneggiatura, il trattamento risulta vincente, più ricco, con una sua spiccata autonomia. 

Vitaliano Trevisan

SALA UMBERTO

martedì – sabato h. 21.00 / domenica h.17.00

Via della Mercede, 50, 00187 Roma – prenotazioni@salaumberto.com 

prezzo biglietto da 28€ a 17€ -disponibili suwww.salaumberto.comwww.ticketone.it

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UFFICIO STAMPA TEATRO SALA UMBERTO

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