PIETRO ORLANDI, FRATELLO
scritto e diretto da GIOVANNI FRANCI
con VALERIO DI BENEDETTO
elaborazioni digitali Nuvole Rapide Produzioni
direzione tecnica Umberto Fiore
assistente Fabio Del Frate
una produzione FONDAMENTA TEATRO E TEATRI
Teatro di Villa Lazzaroni
23/24 novembre 2024
sabato ore 21 – domenica ore 17.30
Dopo il grande consenso della scorsa stagione teatrale, torna in scena sabato 23 e domenica 24 novembreal Teatro di Villa Lazzaroni lo spettacolo PIETRO ORLANDI, FRATELLO scritto e diretto da Giovanni Franci, con Valerio Di Benedetto. Una produzione Fondamenta Teatro e Teatri.
A quarant’anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, suo fratello Pietro elabora con grande coraggio un bilancio doloroso, intimo e toccante della sua lunga battaglia, da lui condotta sempre in prima linea alla ricerca della Verità.
Uno spettacolo che è il resoconto dell’incontro avvenuto tra il fratello di Emanuela e il regista che, al termine del loro colloquio, ha scritto il suo nuovo testo teatrale che indaga percorsi a lui non nuovi. Franci infatti, è lo stesso regista de “L’Effetto che fa”, tratto dal caso Varani o de “Il caso Estermann”. Uno spettacolo con cui ripercorrere quarant’anni anni di silenzi ostinati, torbidi segreti e incredibili menzogne, a tu per tu con il pubblico.
Sono tre le piste principali che si sono susseguite nel tempo: quella del terrorismo internazionale, quella economica, che coinvolge la criminalità organizzata e quella della pedofilia. Tre piste molto diverse, ma con un unico minimo comun denominatore: la Città del Vaticano, lo Stato più piccolo e più potente al mondo.
Un atto unico serrato, una “stand up tragedy” che affronta uno degli eventi più oscuri che hanno attraversato la storia del nostro Paese. Tutti gli episodi sono ripercorsi dalla memoria di Pietro Orlandi, che agli avvenimenti più noti ed eclatanti accosterà i ricordi più intimi e dolorosi, cercando, insieme allo spettatore, di elaborare un quadro più chiaro possibile di quanto avvenuto finora.
Cercare Emanuela significa cercare la verità. La famiglia Orlandi ha diritto alla verità, tutti noi abbiamo diritto alla verità, sia la società civile sia i fedeli che desiderano una Chiesa onesta e senza ombre.
Questo spettacolo è il resoconto di un incontro avvenuto tra me e Pietro Orlandi lo scorso dicembre. Ci siamo dati appuntamento in un bar “da quelle parti”, come mi ha scritto lui, ovvero a Borgo Pio, a due passi dalla sua casa natale. Appena l’ho visto entrare ho avuto una vertigine, ho pensato: quest’uomo sta cercando la verità sulla scomparsa di sua sorella da quando io sono nato. Questo spettacolo è il resoconto di una vertigine. È il racconto di Pietro, sedimentato nella mia memoria, rielaborato col tempo dalla mia coscienza, infine impastato con l’immaginazione.
Giovanni Franci