Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Tematica: Se sei donna, il mestiere di giornalista è più “pericoloso”.

Cosa mi ha spinto a scrivere questo libro. “Entriamo nel 2025 e – purtroppo – pregiudizi, discriminazioni, battute sessiste, commenti inappropriati, svilimento delle capacità personali, ma anche gender pay gap (divario di genere nella retribuzione), carriere più faticose, diritto alla maternità negato e molestie sono ancora all’ordine del giorno in ambito giornalistico. Solo un direttore su quattro è donna e il suo stipendio è più basso del 28 per cento rispetto (dati Istat) a quello di un uomo. A rimetterci è – anche – la qualità dell’informazione. Quello che le giornaliste chiedono sono le “pari probabilità”, ovvero le stesse possibilità previste per gli uomini di fare carriera o arrivare a ricoprire determinate posizioni apicali”.

Cause della disparità di genere nel mondo del giornalismo. La vita delle giornaliste è diversa da quella dei giornalisti, non vi sono dubbi.

Le giornaliste sacrificano la loro vita privata in misura maggiore rispetto agli uomini. Una donna che decide di avere un figlio deve mettere in stand by la propria carriera per uno o due anni, poi deve sempre in qualche modo frenarla. Le giornaliste sono maggiormente esposte a insulti, intimidazioni, diffamatori rispetto ai colleghi maschi, anche quando invecchiano e ingrassano, e non soddisfano più un immaginario standard ideale. Gli uomini invece non subiscono simili discriminazioni.

Il libro tratta anche la disparità di genere all’interno delle redazioni – siano esse televisive, giornalistiche, o radiofoniche. Nonostante alcuni passi avanti rispetto al passato, le giornaliste continuano a scontrarsi con scogli che caratterizzano pressoché ogni salotto, programma, o giornale: la mancanza di ruoli apicali (sono rarissimi i casi) e il paternalismo che le relega a spalla della controparte maschile. 

Inoltre, la presenza di donne nel mondo giornalistico diminuisce man mano che si sale di livello. Fino alla posizione di redattore ordinario c’è un discreto equilibrio, ma man mano che saliamo questa piramide troviamo sempre meno donne, e il gap aumenta. Il gender gap a livello economico è invece di un certo rilievo: una ricerca recente mostra che le donne guadagnano complessivamente il corrispettivo di due mesi in meno rispetto agli uomini. Questo perché alcune carriere sono ancora di difficile accesso per le donne, oltre che per la disparità economica.

Molto spesso le donne dirigono periodici femminili, come se potessero dirigere solo questo. Ma bisogna ricordare che le donne hanno competenze e professionalità – non è corretto dire superiori agli uomini, ma è corretto dire che le hanno. A queste donne occorre dar voce.

Il problema poi non riguarda solo le condizioni di lavoro. Nel mondo del giornalismo esistono ancora temi considerati “femminili”, come la moda, la cucina o il costume, e altri ritenuti più “maschili”, come il calcio, nel caso di specie del mio libro, ma anche l’economia, la cronaca giudiziaria, ecc.. Penso che la tematica vada affrontata, portata alla luce come io ho fatto attraverso i contributi di note giornaliste presenti nel manoscritto.

La chiave per superare i pregiudizi. Lo studio, la preparazione, il farsi trovare pronte. Non dobbiamo aspettare e pretendere che cambi il mondo attorno a noi, ma dobbiamo essere noi le prime a portare avanti il cambiamento con il nostro esempio.

Per onestà intellettuale nel libro viene anche riconosciuto che, molto spesso, il problema sono le donne stesse, invidiose le une delle altre, che non riescono a fare squadra. “Personalmente penso che dovremmo imparare dai maschi a fare squadra. E quando abbiamo davanti una collega brava ammetterlo ed essere stimolate ad essere ancora più brave. Ma non solo. Molte donne si adeguano al sistema che le fa sentire “corpi estranei” e all’ennesimo episodio discriminatorio accettano il ruolo della “vetrina” o, peggio ancora, mollano tutto. In generale, se sei donna e vuoi fare una cosa da uomo, perché ancora ci sono le cose da uomo, devi dimostrare continuamente qualcosa, cioè qualcosa in più. Purtroppo però quello che dimostri evapora e se ogni giorno non rinnovi e imponi la tua presenza, il valore aggiunto non è utilizzato semplicemente perché non è riconosciuto”. 

Esistono ovviamente delle eccezioni meritevoli, certo. Ma solo quando il caso non sarà più un’eccezione potremo smettere di discutere di maschilismo nel giornalismo. 

Alcuni passaggi degni di nota del libro:

  • A molte giornaliste viene detto o fatto capire che, se sei donna e segui il calcio, lo fai perché sei innamorata dei calciatori
  • Nei salotti alle giornaliste vengono spesso chiesti giudizi sull’estetica di giocatori/arbitri/allenatori
  • Gli arbitri donna, vengono chiamate “signore” e non con il loro specifico ruolo
  • Allenatori che, contestati da una giornalista, rispondono chiamandola “signorina”
  • A Gaia Brunelli (telecronista Sky) i primi anni, durante la prova microfono, dalla regia chiedevano di passare il telecronista uomo che avrebbe fatto la telecronaca
  • A Chiara Sani, che durante Forum faceva i servizi in esterna, chiedevano più volte e con insistenza chi avrebbe fatto poi il montaggio del servizio e non credevano che sarebbe stata lei stessa

Il libro contiene la prefazione di 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐠𝐢𝐚 𝐑𝐨𝐬𝐬𝐢 (giornalista, conduttrice Dazn), l’introduzione di 𝐏𝐚𝐨𝐥𝐚 𝐅𝐞𝐫𝐫𝐚𝐫𝐢 (giornalista, conduttrice Rai) e la postfazione di 𝐅𝐞𝐝𝐞𝐫𝐢𝐜𝐚 𝐂𝐚𝐩𝐩𝐞𝐥𝐥𝐞𝐭𝐭𝐢 (giornalista, Presidente della Divisione di Calcio Femminile FIGC). Nel manoscritto sono presenti oltre 40 interviste a note giornaliste che raccontano la loro esperienza tra pregiudizi, discriminazioni e molestie.

Una mia breve presentazione:

Valentina Cristiani, giornalista pubblicista e scrittrice, classe 1981. Ha due amori martellanti che formano un’unica colonna sonora: le parole e lo sport. Scrivere è parte del suo dna fin dalla tenera età, ed il suo miglior talento è la capacità di trasmettere fedelmente al lettore le sensazioni che lei stessa percepisce dalle storie, dai fatti e dalle persone che il mestiere le fa incontrare. Calciofila incallita. Ama fotografare con la penna le emozioni che colorano lo sport. Lavora per la Federvela, è Responsabile di un portale calcistico, scrive articoli di giornale per quotidiani, e ha esperienze in TV e in Radio, come redattrice, conduttrice e/o opinionista. Questa è la sua terza fatica letteraria, dopo Calciatori? No,grazie!, e “Goal a 4 zampe” presentati a La vita in diretta, La Domenica Sportiva, TG3, 7Gold, Sportitalia, Rai Radio1 e con interviste dedicate sui settimanali GENTE e VISTO.

https://www.lafeltrinelli.it/non-chiamateci-quote-rosa-libro-valentina-cristiani/e/9791255231684

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
Open chat
info per collaborazioni e/o invio comunicati news e non solo,,,contatta la redazione , grazie