Esclusiva TERZA PAGINA MAGAZINE con Nando Citarella & Tamburi del Vesuvio Stefano Saletti & Banda Ikona Pejman Tadayon Sufi ensemble AUDITORIUM RELOADED
4 agosto 2020 ore 21 – Cavea Auditorium Parco della Musica Roma
Una festa in musica che attraversa il Mediterraneo sulle rotte degli antichi viaggiatori. Tre progetti musicali che si incontrano in una notte di musica e sapori: Nando Citarella & Tamburi del Vesuvio, Stefano Saletti & Banda Ikona, Pejman Tadayon Sufi ensemble.
Tre modi diversi di raccontare il Mediterraneo e le sue tante culture. Questo il senso di una serata speciale nella quale i tre Maestri cerimonieri Citarella, Saletti e Tadayon, da anni riuniti nel progetto del Cafè Loti, presentano i loro progetti solisti in un unico grande spettacolo.
Il programma della serata, infatti, non prevede tre esibizioni separate ma l’unione sul palco delle differenti esperienze: un unico concerto dove i 20 musicisti dei tre ensemble collaborano, interagiscono, suonano insieme nel più ampio concetto di condivisione e partecipazione comune.
La Notte del caffè vuole infatti riproporre il rituale dell’incontro e fare della Cavea dell’Auditorium una nuova piazza simbolica del Mediterraneo, come avveniva nell’antico Cafè Loti di Istanbul quando i viaggiatori si fermavano a parlare, si conoscevano, suonavano e cadevano le differenze tra Nord e Sud del mondo. Le melodie viaggiavano, gli strumenti viaggiavano, i ritmi viaggiavano.
E se si può viaggiare con il corpo e con la mente, il viaggio che propongono Nando Citarella, Stefano Saletti e Pejman Tadayon con i rispettivi ensemble e uniti nel Cafè Loti è un percorso sulle rotte della storia che parte dalla Spagna, si incontra con i troubadours francesi, le tammurriate e le cantate popolari di Napoli e del Sud d’Italia, incrocia l’antico canto in Sabir dei popoli mediterranei, attraversa le vie della seta, la Persia e poi si trasforma e diventa una musica nuova capace di vivere di nuova luce, di emozionare e trascinare chi l’ascolta.
Per dimostrare che la musica è il linguaggio del possibile dove l’incontro con l’altro arricchisce, trasforma, innova. Così è stato per secoli prima che si innalzassero barriere e muri figli della paura e dell’ignoranza. La tammorra risuona su un bouzouki greco, il saz, il setar e l’oud accompagnano il marranzano e il canto a tenore. Un repertorio che, oltre a composizioni originali, spazia da brani della tradizione sefardita spagnola, cantigas e Carmina medievali, a brani di musica classica persiana, madrigali, tarantelle, ballate popolari e canti di libertà.