Nel 2021, dopo un opportuno restauro, è stato inaugurato a Pescara, nell’ex Palazzo della
Banca d’Italia, il Museo dell’Ottocento. E’ un esempio di intelligente applicazione della
museologia contemporanea in un edificio storico. Le trecento opere esposte sono state
acquistate e collezionate dai coniugi Vinceslao Di Persio e Rosanna Pallotta, appassionati della
pittura e della scultura del diciannovesimo secolo, soprattutto italiana. La loro raccolta non è
stata un frutto casuale,

bensì una ricerca approfondita. Hanno studiato l’evoluzione graduale dei
movimenti nazionali, intrecciati con i contemporanei percorsi europei. Il museo si sviluppa su tre
piani con quindici sale ed è stato impostato in modo didattico e filologico

. L’influsso del “Grand
Tour”, ossia la discesa in Italia degli intellettuali europei alla ricerca dei siti antichi più rilevanti, si
riflette nel “Vedutismo Archeologico” in pittura, soprattutto in ambito napoletano. Notevole la
sezione dedicata a Domenico Morelli (famoso anche per aver disegnato i mosaici della facciata
del Duomo di Amalfi). Grande ritrattista e uomo politico, ha saputo trasformare le istanze puriste
del Verismo Toscano e dei Nazareni per approdare a un Simbolismo innovativo. Presenti due
dipinti di Gustave Courbet che è un gigante del Realismo Ottocentesco francese ed europeo.
Grazie a lui, le immagini del popolo divengono protagoniste e non più oggetto di pietismo caduto
dall’alto.
In Italia, i Macchiaioli svilupparono una loro autonoma forma pittorica che sembrava
preannunciare quello che sarebbe accaduto oltralpe. Dipingere all’aria aperta, usando dei colori
inusuali nelle scuole vedutistiche, non è stata sempre stata riconosciuta come anticipatrice del
grande movimento francese. Nel museo opere di Zandomeneghi, Silvestro Lega e De Nittis (a
cui la Francia ha dedicato una importante mostra, definendolo (obtorto collo) a pieno titolo un
impressionista). Da segnalare l’importante raccolta (ben 17 dipinti) di Antonio Mancini, che fu
definito da Singer Sargent “Il più grande pittore al mondo”.
Grande rilievo viene dato, nel percorso museale, a Michele Cammarano, pittore non
adeguatamente apprezzato e studiato, nonostante la fusione, nelle sue opere, tra l’esperienza
dei Macchiaioli e della Scuola Napoletata, abbia preannunciato la geniale intuizione di un
grandissimo precursore dell’Impressionismo come Eduard Manet! Notevole risalto bisogna dare
anche alle sculture, tra le quali un capolavoro di Vincenzo Gemito.
Il museo ha una caratteristica fondamentale, che è necessario rimarcare: è utile a chi volesse
andare oltre una semplice visita e desiderasse comprendere uno spaccato approfondito
dell’Ottocento artistico italiano ed europeo, scoprendo anche autori meno conosciuti ma ben
selezionati. I coniugi Di Persio e Pallotta hanno regalato alla loro città e all’Italia un luogo di
cultura importante e vitale.
Museo dell’Ottocento/Fondazione di Persio-Pallotta.
Viale G. D’Annunzio 128, Pescara.

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