Nella Roma post repubblicana, era consuetudine dedicare simboliche manifestazioni di
omaggio agli imperatori. Ad esempio, furono innumerevoli i ritratti marmorei da spedire in ogni
città importante dell’immenso dominio. Il culto della personalità, non certo un’idea originale,
traeva spunto dalla necessità di fornire al popolo elementi propagandistici ben studiati. Alcuni
imperatori, memori delle gigantesche opere dedicate ai faraoni egiziani defunti, concepirono per
se stessi mausolei mastodontici, come ad esempio quello voluto da Adriano (Castel
Sant’Angelo). Una delle invenzioni più originali, fu la colonna coclide (termine mutuato dalla
spirale di una chiocciola). Traiano la concepì come il suo mausoleo, e tale resta. Si tratta di una
evidente evoluzione avveniristica dell’obelisco egizio, mentre il significato e la forma sono
tutt’altra cosa.
Altre colonne saranno erette con lo stesso stile, ma quella Traiana resta la più
importante ed imponente. Fu progettata da Apollo di Damasco, che è l’unico architetto romano
di cui conosciamo il nome e molte delle sue opere. L’idea era quella di costruire uno
stupefacente “volumen”, che ricordasse il rotolo-libro delle biblioteche cittadine, cavo all’interno
e con una scala a chiocciola che poteva condurre sino alla sommità dove sarebbe stata posta
una statua dell’imperatore.
Per costruire il grande monumento furono portati a Roma pesantissimi blocchi di marmo
Lunense (così chiamato prima che si fondasse Carrara). Furono lavorati da sapienti maestranze
e trasformati in 17 rocchi da sovrapporre l’uno sopra l’altro. Ancora oggi ci si stupisce come
possano essere stati sollevati sino ad un’altezza di 40 metri. L’aspetto
ingegneristico/architettonico ha un incredibile complemento nel bassorilievo scultoreo che si
avvolge alla colonna per circa trecento metri!
E’ la più originale opera scultorea dell’antica Roma che percorre, attraverso fregi vividi e
complessi, le imprese dell’imperatore Traiano per la conquista della Dacia (attuale Romania). La
qualità artistica è altissima, seppure non se ne conoscano con sicurezza gli autori.
Nella base, l’eterna dimora dell’uomo che volle lasciare ai posteri una sorta di testo storico a
forma di scritto marmoreo, come anelito all’eternità.
Il Colosseo, simbolo della città eterna, ospita una mostra di modelli dei rilievi alti tre metri,
riproduzioni di macchine utilizzate per la costruzione e disegni eseguiti dallo scultore Claudio
Capotondi, di proprietà del Museo Galileo-Istituto e Museo della Storia e della scienza di
Firenze. Una sezione della mostra è dedicata alla storia della Colonna. Offre una rara possibilità
di comprendere, attraverso calchi, filmati e ambienti immersivi la bellezza di un grande
capolavoro. Inoltre, prima o dopo aver visionato la mostra, è possibile avvicinarsi all’originale
che dal 113 d.C. è posizionato a pochi passi dalla sede dell’esposizione.
Al Colosseo – aperta fino al 30 aprile 2024