a cura di Oriano Bertoloni redazione E IDEATORE della rubrica “I LUOGHI DELL’ARTE”
Le terme, per gli antichi abitanti di Roma, furono i luoghi di svago più innovativi, in
contrapposizione alle violenze perpetrate nell’Anfiteatro Flavio e nei circuiti più arditi per le
corse, come il Circo Massimo. L’esaltazione dell’igiene del corpo, della ginnastica e della
conseguente convivialità sociale e intellettuale (contenevano anche delle biblioteche), fu alla
base di un successo straordinario, che portò alla costruzione di complessi sempre più grandi,
collocati in varie parti della capitale dell’Impero.
Fedeli alla tradizione consolidata di unire all’utilità dei progetti anche il desiderio di stupire,
alcuni siti termali ebbero degli esiti architettonici straordinari. Le Terme di Caracalla, seconde
per dimensioni solo a quelle di Diocleziano, sono da ammirare per la qualità dei resti e per la
locazione, non contaminata da edifici di altre epoche in prossimità, immerse nel verde dei pini
che le circondano. La quantità di costruzioni possenti ed ardite, di favolosi mosaici come
pavimenti, lasciano stupiti i visitatori.
Caracalla è da anni sede di appuntamenti culturali estivi di alta qualità.
In occasione del trentesimo anniversario degli attentati mafiosi di San Giovanni in Laterano e a
San Giorgio al Velabro, la città di Roma dedica una mostra ai lavori fotografici di Letizia
Battaglia (scomparsa lo scorso anno), straordinaria reporter a partire dagli Anni Settanta.
Cominciò l’attività di fotografa a Palermo, sua città natale, per il quotidiano L’Ora. Quegli scatti
rappresentavano tutto il suo impegno civile contro la violenza di matrice mafiosa. La sua arte
rese vivida la viltà dei feroci esecutori, sanguinari e senza limiti. Fu la prima ad arrivare sul
luogo dell’assassinio di Piersanti Mattarella, e cessò di fotografare dopo l’attentato al giudice
Falcone e alla sua scorta. Troppo orrore aveva ella veduto e reso pubblico nelle sue istantanee,
al punto che non ebbe più la forza di continuare. L’esposizione delle sue immagini, di grandi
dimensioni, occupa principalmente la “natazio”, ossia quella che era la grande piscina all’aperto
delle terme. E’ impressionante vedere la realtà di quegli anni, terribile soprattutto negli aspetti di
cronaca, collocata in un luogo così maestoso e bello. Lascia senza fiato chi ha vissuto
direttamente o indirettamente tali tragedie. Esse sono state nel dopoguerra le più terribili,
insieme all’uccisione casuale di uomini, donne e bambini piazzando bombe su treni e nelle
piazze. Fu in un osceno susseguirsi di sangue versato per fini mafiosi, terroristici ed eversivi.
Spero che molti giovani, nati dopo l’epoca dei vigliacchi omicidi di uomini delle istituzioni e degli
ignobili massacri stragistici, possano comprendere, attraverso le foto di una grande cronista,
tutta la vergogna che il nostro paese porta in dote.
Aperta fino al 5 novembre 2023