Oggi Lunedì 30 maggio, alle ore 14.30, presso la Sala “Caduti di Nassirya” di Palazzo Madama a Roma, si terrà una conferenza stampa per presentare uno studio realizzato dalla qualificata CGIA di Mestre in relazione agli “Equilibri di Finanza Pubblica del Ddl 4 luglio 2020 – Stati Uniti d’Italia” promosso dal senatore della Lega Manuel Vescovi – primo firmatario del disegno di legge costituzionale – che ha avuto come cofirmatari Roberto Rampi del Pd, Maria Rizzotti di Forza Italia, Nadia Pizzol della Lega, Rosellina Sbrana del Gruppo Misto e William De Vecchis di Italexit con Paragone.
In un periodo difficilissimo “Manuel Vescovi fa uno sforzo di disegno complessivo, di riforme che hanno certamente in sé una logica che le tiene insieme”. Scrive così il noto giornalista e conduttore televisivo Paolo Del Debbio, nella prefazione a quest’opera; il suo acume di saggista e docente inquadrano perfettamente la progettualità su cui si muove il fare politica di Manuel Vescovi. In Stati Uniti d’Italia. Obiettivo 2028 di Manuel Vescovi c’è una visione sistemica che dovrebbe incoraggiare a credere nuovamente in una società regolata dalla progettualità.
“Convinto di come un Paese si possa governare sul serio – evidenzia Manuel Vescovi – solo quando si possiede una visione – come spesso succede all’estero – propongo una visione a lungo termine anche in Italia. Il pensiero di fondo è che per invertire il trend di declino che la nostra società ha da tempo imboccato è necessario mettere mano alla sua revisione costituzionale. Quel che dovremmo riuscire a mandare in pensione è il sistema, incrostato e cristallizzato nella società, fondato sull’inerzia, sulle confraternite prima ancora che sulle clientele, le piccole concessioni agli amici, che insieme creano la valanga. Al loro posto andrebbero promossi il merito, il rispetto per le competenze, l’impegno e la professionalità. Non sono quindi le persone a dover essere rottamate, quanto le strutture ormai obsolete. Dovremmo essere capaci di definire un progetto di Paese, operando con lungimiranza e fissando degli obiettivi di lungo-termine, da utilizzare come quadro di riferimento all’interno del quale sviluppare progetti e iniziative. Noi una proposta l’abbiamo lanciata ed è contenuta nel nostro disegno di legge costituzionale. Si chiama Stati Uniti d’Italia.”
L’ambizione di guardare al futuro è una regola sperimentata lungo il percorso di vita di questo “politico atipico” come viene apostrofato da Maurizio Filippini, responsabile dell’ufficio stampa del Gruppo Lega nel Consiglio Regionale della Toscana. Manuel Vescovi infatti, che attualmente si divide fra il collegio in cui è stato eletto (Toscana) e il Senato, in questi anni ha applicato alla politica il concetto di gioco di squadra.
“Nessuno è un’isola, – racconta Manuel – si vince tutti insieme. Il valore della squadra l’ho capito e l’ho interiorizzato nell’esperienza in Polizia dove o fai squadra o muori; così in politica io preferisco la squadra all’individualismo. Oltre alla squadra è importante sapere dove dirigersi, in caso contrario non si va da nessuna parte. È fondamentale avere una visione”.
Fondamentale per la sua esperienza: essere stato Agente Scelto presso la Polizia di Stato. La concretezza e un linguaggio chiaro, sono sicuramente tratti peculiari della sua formazione, che l’hanno portato oggi a essere imprenditore di successo e politico capace di agire e di formare.
In quest’ottica è raccolto nel libro il disegno di legge a cui il Manuel ha dedicato sforzi e competenze, descrivendo capitoli essenziali del suo fare politica. Apportare modifiche alla Costituzione per il Senatore Manuel Vescovi è un segno di rispetto per ciò che avverrà: proprio in un momento di crisi è necessario procedere al cambiamento.
Le riforme da attuare sono otto vengono spiegate dall’autore in modo chiaro ed efficace attraverso l’intervista a cura di Enzo Bucchioni; una visione organica di un Paese Presidenziale, Federale e Meritocratico.
Pertanto il libro vuole essere un approfondimento su temi delicati ed essenziali per promuovere questa spinta alla imprenditività, a il diritto alla felicità e la semplificazione della burocrazia (per citare tre importanti capitoli del libro). A corredo dell’opera ci sono contributi interessanti di tecnici e professionisti e colleghi illustri (i Senatori: Simone Pillon, Tiziana Nisini, Luca Briziarelli, Francesco Urraro; l’Onorevole Erik Umberto Pretto, il professore Fabrizio Giulimondi, il dottore Marco Penna, gli avvocati Giuseppe Guida e Silvio Pittori) che analizzano parti integranti di questa visione d’insieme. Dal Presidenzialismo al Federalismo. Dalla separazione della carriere alla Flat tax. Temi caldi, come si dice in gergo giornalistico, che poi aprono le porte alla solidità delle argomentazioni trattate come nel capitolo Guida al Mediterraneoallargato a cura del Senatore Massimo Candura.
Un’Italia possibile a cui non sfugge che i sogni, se mossi da un intento condiviso, possono diventare realtà.