Sul palco del Roma Folk Festival il 17 aprile saliranno i musicisti del Il Parto delle Nuvole Pesanti. Si chiamano Sdraganini e Sdraganelli e provengono da Sdràgana, un paese dove regna l’ignoranza. Alla Stazione Birra i musicisti indosseranno maschere e costumi tratti da un moderno bestiario, butteranno i libri e impugneranno chitarre, fisarmoniche, tamburi, mandolini e grancasse, per dare vita alla miscela esplosiva di suoni del nuovo tour L’ignoranzaèfiga! in cui si alternano brani vorticosi e ballate trascinanti, canzoni poetiche e canti intimi, dando vita ad uno spettacolo caleidoscopico in cui la musica dialoga con il teatro e il circo. Un live capace di coinvolgere il pubblico in danze sfrenate e in canti corali, ma anche di far riflettere sul nostro tempo. Ai brani del nuovo album Sottomondi, tra cui Niente Ninna per l’uomo né e Naturaleza Viva si aggiungeranno quelli storici come Onda Calabra, L’imperatore, Riturnella, Lupu, Ciani, e canzoni più recenti come Uomini viaggianti eVento di scirocco, riarrangiati con la freschezza dei nostri tempi (o giorni).Line up Salvatore De Siena – Voce, chitarra, tamburelli Amerigo Sirianni – Chitarra elettrica, mandolino, cori Mimmo Crudo – Basso Antonio Rimedio – Fisamonica, tastiere, fiati Giovanni Ziparo – batteriaIl Parto delle Nuvole Pesanti Il Parto delle Nuvole Pesanti ha realizzato 13 album, fondendo stili e linguaggi differenti, dal tarantella-punk ed etno-rock mediterraneo degli esordi, passando per la canzone d’autore, fino all’originale world music abbracciata nell’ultimo disco Sottomondi, dove la band racconta di un’umanità caleidoscopica e senza voce, fatta di bambini, donne, immigrati ed emarginati, attraverso canzoni e musiche che servono per vivere, resistere e cambiare. Ha collaborato con artisti come Claudio Lolli, Teresa De Sio, Roy Paci, Fabrizio Moro, Paolo Jannacci, il Maestro Peppe Vessicchio, Davide Van de Sfross, Tony Canto e con scrittori e studiosi tra cui Carlo Lucarelli, Carmine Abate e Vito Teti. Con oltre mille concerti e oltre cento canzoni originali, ha suonato su palchi importanti sia nazionali (Primo Maggio, Premio Tenco, Kaulonia Tarantella Festival) che internazionali (New York, Fortaleza, Bagdad, Londra, Berlino). Ha riscosso uno straordinario successo con il brano Onda Calabra, colonna sonora di Qualunquemente, film con Antonio Albanese, tormentone in radio e in internet con diversi milioni di visualizzazioni e nomination come Migliore Canzone al David di Donatello. Il brano L’imperatore è stato considerato tra i mille brani più rappresentativi della storia della canzone italiana e la canzone Giorgio ha avuto la nomination al Premio Amnesty International. Nel progetto artistico del PNP, un particolare valore artistico assumono i videoclip, intesi non come meri strumenti promozionali ma veri e propri microfilm capaci di raccontare le storie che stanno dietro ai brani. Basta ricordare Onda Calabra, Magnagrecia, Che aria tira, Bella Ciao e quelli dell’ultimo album Niente ninna per l’uomo ne’, Il percorso calabrozen, I bambini di laggiù e L’ignoranza è figa. Ma la band ha lavorato anche in altri ambiti. Nel teatro con Roccu u Stortu dedicato agli orrori della prima guerra mondiale, e con Slum che racconta le periferie delle grandi città africane. Nel cinema con Doichlanda, squarcio sugli immigrati calabresi in Germania, I colori dell’abbandono che affronta il tema dei paesi abbandonati e Alèteia che racconta la riscoperta della bellezza dei luoghi. Di grande importanza sono anche i progetti culturali del gruppo che testimoniano il forte impegno sociale e civile della band. La valigia d’identità viaggio sull’emigrazione italiana in Germania e Terre di Musica – Viaggio tra i beni confiscati alla mafia, realizzato con Libera ed Arci, La peste di Albert Camus reading di musica e lettura pubblicato online in dieci puntate e La Periferia al centro della Città, vincitore del bando città metropolitana di Reggio Calabria e Ministero della Cultura.L’Ignoranza è Figa – Il Parto delle Nuvole Pesanti |