Dopo i Musei Vaticani, la Galleria degli Uffizi a Firenze è il museo più visitato in Italia.
L’interesse verso lo straordinario contenitore di capolavori è in crescita, grazie anche
alla prospettiva di poter accedere, attraverso il Corridoio Vasariano, direttamente alla
Galleria Palatina. Significa, in termini di spazi, raddoppiare una visita già attualmente
notevole e di rendere ancora più attraente l’offerta.
Tuttavia, chi visiterà in futuro il
grandissimo museo, noterà la mancanza di una sezione importantissima: la scultura!
Qualcosa si può trovare, negli spazi dei due musei associati, ma la domanda ad alcuni
sorgerà spontanea. Una risposta parziale verrà data, inevitabilmente, da una visita alla
Galleria dell’Accademia, perché non v’è visitatore italiano o straniero che non desideri
vedere il “David” ed alcuni dei “Prigioni di Michelangelo. In seconda battuta, la visita al
rinnovato Museo dell’Opera del Duomo, permetterà di ammirare la terza Pietà
Michelangiolesca, capolavori del Ghiberti, la Cantoria di Luca della Robbia a confronto
con quella (ancora più spettacolare) di Donatello.
Il Museo Nazionale del Bargello, meno visitato dei precedenti, è in realtà una sorta di
terza ala degli Uffizi. L’antico edificio, originariamente sede dei Podestà, divenne dal 1574
il Palazzo del Capitano di Giustizia (detto il “Bargello”). Fungeva da tribunale ma anche
da prigione. Da molti anni è sede di una delle più importanti raccolte di scultura italiana
del Rinascimento. Al pianterreno, un cortile medievale con un pozzo al centro. Sulle
pareti gli stemmi di tutti i Podestà e all’intorno statue dell’Ammannati, del Giambologna e
il famoso “Pescatorello” di Vincenzo Gemito. Nella “Sala del 500” il “Tondo Pitti”, il
“David Apollo” e “Bacco” opere giovanili di Michelangelo, ma già notevoli. Al primo
piano, un meraviglioso salone con alcune delle sculture più importanti del Quattrocento:
i “David” in marmo e in bronzo e il “San Giorgio” di Donatello. I raffinati “stiacciati” di
Desiderio da Settignano, che lasciano stupefatti e avanti con le formelle di Ghiberti per il
Battistero e molto altro. Al secondo piano la Sala dei Della Robbia, bronzetti del Cellini, il
David in bronzo del Verrocchio, opere del Rossellino, del Sansovino. Notevoli le Sale
degli Avori e delle Maioliche, oltre ad immense quantità di raffinati complementi d’arredo
civili e religiosi dell’epoca rinascimentale. In gran parte provenienti dalle collezioni
Medicee, non avendo trovato spazio agli Uffizi, quella mole di capolavori della scultura
ha trovato nel Bargello una bellissima collocazione. Vi si può respirare l’atmosfera di un
palazzo medievale fiorentino, divenuto un museo unico al mondo.