I Bad Boys del Gruppo XXLLa grande arte bulgara contemporanea tra espressionismo, astrattismo e Pop art![]() ![]() Il Gruppo XXL è cresciuto in questo clima postmoderno, pieno di interrogativi sulle problematiche sociali post-totalitarie e con una grande apertura verso l’occidente e la sperimentazione di diverse tecniche e media: performance, graffiti, pittura, fotografia, installazioni e opere ibride che oscillano tra l’approccio concettuale e lo stile della Pop art (Kiuranov, Toshev) come sculture-assemblaggio (Tushev), lavori postmoderni e performativi di post-produzione. Alcuni manipolano l’oggetto di consumo e ne trasformano il significato, (Stefanov), altri tornano alla pittura figurativa o astratta (Tcherkelov, Gatev).Secondo Svilen Stefanov, artista e teorico del Gruppo XXL,esiste un’attitudine innata all’imitazione della natura che si manifesta nell’immagine realista da cui parte la grammatica dell’immagine. Questa si arricchisce di nuovi significati attraverso il fenomeno meta-pittorico nel momento in cui nell’opera d’arte si imprimono le tracce delle pratiche dell’artista simili al gesto spontaneo dadaista.Nel Manifesto XXL intitolato Flag (Bandiera, 1995) l’artista concettuale Stefanov attiva un processo di decontestualizzazione, dematerializzazione e imitazione parodica dell’oggetto tramite un gioco di doppi sensi dati dalle lettere bulgare XXL che rimandano al nome e ‘grande formato’ del gruppo. L’oggetto rappresentato si riferisce ad un’idea-significato che si manifesta nel movimento o ripetizione, nel momento di passaggio da un medium all’altro. Secondo il critico Jean Baudrillard nel continuo bombardamento delle immagini l’oggetto reale tende a scomparire nelle fantasie del consumatore. Nella serie fotografica New Iconology (Nuova Iconologia, 1997) di Ivan Kiuranov il simulacro si intravede tra le vesti della giovane generazione bulgara. La grammatica dell’immagine si forma nell’analisi sociologica di ritratti – giovani fotografati con un’attenta osservazione dei dettagli come i vestiti indossati e il taglio dei capelli che seguono le mode occidentali, come l’espressione calma dei volti che ricordano il diffondersi del fenomeno chalga, un genere musicale alternativo comparso dopo il 1989 e nato dalla contaminazione della musica bulgara folk ed etno-pop con quella greca, turca e araba, spesso associato a una certa libertà di costumi e di atteggiamenti rilassati. |
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