ENRICO BONAVERA
in
IL VINO E SUO FIGLIO
liberamente tratto da IL NAVIGATORE DEL DILUVIO di Mario Brelich
Teatro di Villa Lazzaroni
giovedì 8 Maggio 2025 ore 21
Giovedì 8 maggio approda sul palcodel Teatro di Villa Lazzaroni lo spettacolo “IL VINO E SUO FIGLIO” liberamente tratto da Il navigatore del diluvio di Mario Brelich, con Enrico Bonavera.
Enrico Bonavera è oggi l’Arlecchino del Servitore di due padroni del Piccolo Teatro di Milano, spettacolo con cui, negli ultimi vent’anni, ha girato praticamente tutto il mondo. Oltre al virtuosismo nella recitazione con le Maschere della Commedia dell’Arte, Bonavera ha studiato le tecniche di narrazione popolare, sviluppando doti di affabulatore che ha saputo sapientemente coniugare con quelle di mimo ed attore gestuale.
Nello spettacolo IL VINO E SUO FIGLIO protagonista assoluto è – come da titolo – IL VINO, il suo valore mitico e sacro, la sua paradossale congiunzione tra basso corporeo e filosofia del palato e della vita. Quando un giovane diventa uomo? Nella nostra società sono ormai assenti i riti di trasformazione dall’adolescenza all’età adulta, quelli che venivano chiamati riti di iniziazione; ma il primo bicchiere di vino è ancora oggi testimonianza di una prova di passaggio: il fanciullo passa progressivamente dal latte materno, all’acqua, alla bevanda dei grandi.
Il monologo, epico, divertente, spirituale (nel senso proprio di ‘spirito/alcool’), ripercorre, attraverso il racconto di Sem, figlio primogenito, le tappe misteriose della scoperta del vino da parte di Noè e, tramite quello, del suo rapporto strettamente personale con Dio, un Javhè molto complice e umano. Attraverso lo sguardo del figlio, seguiamo la progressiva e comica evoluzione del vecchio Patriarca dall’entusiasmo del primo sorso, a una gioiosa ebbrezza, per infine trovarlo trasformato dalle numerose libagioni in una esaltata e danzante preghiera di ringraziamento verso l’Altissimo, per lo scampato pericolo del Diluvio.
Figlio di un ‘vecchio alpino’, anche Bonavera stesso trova lo spazio, in una specie di ‘intervallo comico’, per raccontare la propria personale e prima ‘rivelazione alcoolica’.