Festival di Danza Contemporanea 22
Teatro Comunale di Ferrara
Sabato 29 ottobre 2022 / ore 12
Ridotto del Teatro Comunale
Omaggio a Traviata
Incontro con il pubblico e installazione fotografica
Incontro con Monica Casadei, coreografa della Compagnia Artemis Danza, e presentazione del progetto editoriale Traviata di Beatrice Pavasini. Coordina Francesca Pedroni, critica di danza de Il manifesto. A seguire, inaugurazione dell’installazione fotografica con foto di Marco Caselli Nirmal, Beatrice Pavasini, Vincenzo Cerati e Giuseppe Distefano. Ingresso gratuito.
Domenica 30 ottobre 2022 / ore 16
Teatro Comunale di Ferrara
CorpiViolati #DJOperaNoir
in Prima assoluta a Ferrara
& Omaggio a Traviata 2011-2022
Compagnia Artemis Danza / Monica Casadei
Comunicato stampa
La coreografa ferrarese Monica Casadei ritorna nella sua città natale per presentare la prima internazionale di CorpiViolati #DJOperaNoir, la sua nuova creazione, in programma domenica 30 ottobre (alle ore 16) al Teatro Comunale di Ferrara per il Festival di Danza Contemporanea 2022. A undici anni di distanza dal debutto di Traviata – avvenuto sempre a Ferrara grazie all’impegno produttivo del Teatro Comunale e che ha portato la Compagnia Artemis Danza in tutto il mondo – verrà riproposta nella stessa data in un omaggio pensato per la città. Il pomeriggio è dedicato alla memoria del padre di Monica Casadei, Guglielmo, che fu capo delegazione FAI a Ferrara e ancora prima cerimoniere Lions.
Le due creazioni, previste come un percorso unico che racchiude il lavoro di Monica Casadei, saranno anticipate sabato 29 ottobre alle ore 12 al Ridotto del Teatro da un incontro aperto al pubblico di presentazione degli spettacoli e del volume Traviata di Beatrice Pavasini, coordinato dalla critica di danza Francesca Pedroni. Seguirà l’inaugurazione dell’installazione fotografica Omaggio a Traviata con le fotografie di Marco Caselli Nirmal, Beatrice Pavasini, Vincenzo Cerati e Giuseppe Distefano. All’interno del percorso verrà trasmesso anche il video su Traviata, realizzato nella Valle dei Templi ad Agrigento.
Se Traviata ha rappresentato, oltre all’inizio di un nuovo percorso artistico nel melodramma verdiano, un affondo nell’universo femminile (con l’elaborazione musicale di Luca Vianini e la drammaturgia musicale di Alessandro Taverna), CorpiViolati #DJOperaNoir – creazione per tredici danzatori in prima assoluta a Ferrara – si presenta come un flusso continuo di corpi che hanno subìto violenze, una comunità di corpi stretta nella memoria di un corpo ferito, cicatrizzato, il cui vissuto viene danzato in una coreografia senza respiro, su musiche live electronic curate da Fabio Fiandrini.
La coreografia di Monica Casadei (che cura anche la regia, le scene, le luci e i costumi) prende spunto da storie di eroine dal destino simile di abuso e violenza, storie raccontate dalla letteratura e dal melodramma, donne simbolo di indipendenza di pensiero, di forza e coraggio e allo stesso tempo di fragilità di fronte alla violenza e alle prevaricazioni.
Lo spettacolo è una produzione della Compagnia Artemis Danza/Monica Casadei, in coproduzione con il Teatro Comunale di Ferrara, con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna e Comune di Parma.
Biglietti da 30 a 9 euro. Info e vendite su www.teatrocomunaleferrara.it, su Vivaticket e in biglietteria del Teatro.
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Per saperne di più sullo spettacolo in prima assoluta
CorpiViolati #DJOperaNoir
“In CorpiViolati – spiega Monica Casadei – proseguo l’indagine di un tema che mi sta molto a cuore, la violenza sulle donne, iniziata diversi anni fa con la trasposizione in danza di alcuni celebri femminicidi del melodramma italiano e non solo. Dopo Tosca, Violetta (Traviata) e Carmen, e una collaborazione pluriennale con i Centri Antiviolenza della Rete D.I.Re, affronto nuovamente il tema alla luce anche della triste e inquietante realtà che i dati di cronaca ci riportano circa l’aumento delle violenze domestiche durante la pandemia di Covid, e in generale delle sofferenze e dei soprusi contro tutte le minoranze. In CorpiViolati c’è ancora una reminiscenza d’opera, una Desdemona, dall’Otello verdiano, ‘recuperata dal passato’ a monito di libertà e intraprendenza, ma a guidarmi oggi non sono più le celebri musiche di Verdi e Rossini bensì le vittime a cui il live electronics di Fabio Fiandrini risponde. Sono loro al centro, con le loro ferite. Sono loro a diventare simbolo contro una volgarità dilagante, una crescente misoginia e un odio generalizzato verso le minoranze manifestato trasversalmente in tutte le classi sociali anche nelle nostre solide, libere, democrazie occidentali”.–
Ufficio stampa /// Fondazione Teatro Comunale di Ferrara
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