L’arte del Kintsugi e il valore di guarire le ferite al Centro di Senologia

dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata

Associazione Mnemosyne e Fondazione Prometeus ETS hanno presentato
l’innovativa iniziativa di arte terapia per pazienti oncologiche

Roma, 5 aprile 2025 – Se rompiamo un oggetto lo consideriamo inutile e danneggiato, così come
le cicatrici fisiche e interiori che ci appaiono come qualcosa da nascondere. Ma è attraverso il
Kintsugi, un’antica tecnica di restauro della ceramica giapponese con l’oro, che possiamo iniziare a
considerare le nostre crepe e le nostre fragilità come qualcosa di prezioso e autentico. Da questo
assunto prende forma il progetto di natura sociale ‘Kintsugi, l’arte di guarire le ferite’, nato
dall’idea di una volontaria dell’Associazione Mnemosyne, Margherita de Cesare, e realizzato
in collaborazione con la Fondazione Prometeus ETS e con il Centro di Senologia dell’A.O.
San Giovanni Addolorata. Questo innovativo progetto di arte terapia – che unisce una secolare
arte giapponese e la medicina – si rivolge alle pazienti oncologiche del centro di Senologia dell’A.O.
San Giovanni Addolorata per supportarle nel loro percorso di cura.
Il progetto è stato presentato nella giornata odierna presso l’Antico Atrio del Complesso
Monumentale San Giovanni a Roma alla presenza di personalità di spicco.
La conferenza è stata aperta dal Dott. Lucio Fortunato – Chirurgo Senologo, Direttore UOC
Senologia Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma e Presidente della Fondazione
Prometeus ETS: “Nella Breast Unit siamo impegnati a trattare i tumori alla mammella. Oggi la
guarigione completa si assesta su una percentuale del 90% circa. Ma un terzo delle donne che
hanno sviluppato tumori soffre di problemi di ansia e depressione, problemi familiari, lavorativi,
economici, una su dieci viene lasciata dal proprio partner. Tutto questo, ovvero ciò che avviene
‘dopo’ ci riguarda e non può lasciarci indifferenti. Anche per questo, l’iniziativa ha generato
entusiasmo”.
La parola è poi passata ad Hara Takahiro – Primo Segretario dell’Ambasciata del Giappone in
Italia, che ha manifestato la sua completa adesione al progetto: “Ho sperimentato personalmente
l’arte del kintsugi in Giappone. In un processo di restauro ogni persona ha la sua storia. Sarei
davvero felice se il kintsugi si diffondesse come arte terapia per accompagnare le singole storie
delle donne in cura. Questo rappresenterebbe un interscambio culturale importante”.
La Dott.ssa Maria Paola Corradi – Direttore Generale dell’A.O. San Giovanni Addolorata ha
dichiarato: “Il nostro Centro di Senologia si è sempre caratterizzato per la particolare attenzione
che rivolge alle sue pazienti attraverso la promozione di iniziative volte al miglioramento della
qualità di vita e che abbiamo potuto realizzare con il prezioso e imprescindibile sostegno delle
Associazioni che collaborano con l’Azienda. Ringrazio di cuore l’Associazione Mnemosyne e la
Fondazione Prometeus ETS per questo innovativo progetto, che unendo l’arte giapponese Kintsugi
e la medicina, supporta e completa il difficile percorso delle nostre pazienti oncologiche, aiutandole
nel recupero del benessere psico-emotivo”.

La conferenza è proseguita con l’intervento di Paolo Linetti, storico dell’arte giapponese, insignito
dell’onorificenza dal Ministero degli affari Esteri Giapponese per la promozione della cultura
nipponica: “L’oggetto artistico per i giapponesi è ristoratore, da cosa creata diventa ricreativa per
l’osservatore Il kintsugi è l’arte di ripristinare un’opera rendendola più solida e bella, ma Anita
Cerrato ha saputo trascendere questa filosofia, unendo il Kintsugi alla psiconcologia e all’arte
terapia. La vera eccezionalità è che lei ha saputo rendere triplice la natura della creazione: ossia
un’opera artistica, un trofeo e un’allegoria di sé stessi.”
“La tecnica del kintsugi è sempre più spesso utilizzata come metafora del rinnovamento e della
capacità di trasformare una difficoltà o una brutta esperienza in un’opportunità̀ – prosegue Anita
Cerrato, Maestra d’Arte e di Mestiere e nota eminenza nell’arte del Kintsugi, fondatrice con
Giancarlo Bozzani dell’atelier Kintsu Handmade – I corsi gratuiti realizzati presso i reparti
oncologici, le strutture di recupero e le case famiglia ci avvicinano ad una frase di C.G. Jung, che
amo molto: ‘spesso accade che le mani riescano a risolvere un mistero attorno al quale l’intelletto
si è affannato inutilmente’
La conferenza si è conclusa con le parole di Daniela Sauda – Coordinator di Fondazione
Prometeus ETS:“Come volontaria della Fondazione Prometeus sono molto contenta e orgogliosa
che anche i laboratori di Kintsugi entrino a far parte delle attività che la Fondazione offre
gratuitamente alle pazienti che afferisco al Centro di Senologia di questo Ospedale. Ringrazio di
cuore tutti gli attori del progetto che si sono impegnati perché potessimo raggiungere questo
ulteriore obiettivo. e ringrazio tutta la Breast Unit: dai medici, agli infermieri, a tutti gli operatori e
a tutte le volontarie impegnati quotidianamente nel Centro di Senologia, che ha saputo diventare
un vero punto di riferimento per le pazienti”.
Un omaggio all’arte del kintsugi si è concretizzato infine con la proiezione di “Ferite”, diretto e
interpretato da Valentino Bedini. Un viaggio poetico e visivo che svela la bellezza delle imperfezioni
umane. Attraverso immagini evocative e un’accorata narrazione, il film esplora le crepe invisibili
che la vita lascia su di noi, ferite che non sono segni di debolezza ma testimonianze della nostra
resilienza. Ispirato al Kintsugi, il film celebra le cicatrici come simboli di forza e trasformazione. Un
omaggio a coloro che, segnati dal dolore, brillano ancora di più.
Al termine della conferenza stampa, presso il Centro di Senologia dell’A.O. San Giovanni
Addolorata, ha preso il via il laboratorio di Kintsugi condotto da Anita Cerrato – già allieva della
maestra Iku Nishigawa, che vive e opera a Oxford, e del maestro Sato Takahiko, di Kyoto – che ha
coinvolto dieci pazienti oncologiche del centro di Senologia dell’A.O. San Giovanni Addolorata.
L’iniziativa ‘Kintsugi, l’arte di guarire le ferite’ è patrocinata da Ambasciata Giapponese in
Italia, Istituto Giapponese di Cultura, Fondazione Italia – Giappone, Museo d’Arte
Orientale collezione Mazzocchi ed è realizzata in collaborazione con è realizzata in
collaborazione con Kintsu Handmade, LAB81® e Santa Ponsa Film.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
Open chat
info per collaborazioni e/o invio comunicati news e non solo,,,contatta la redazione , grazie