Celli scrive a Luciana Littizzetto: condivido messaggio su difficoltà donne a conciliare lavoro e vita familiare. In Assemblea capitolina consigliere mamme partecipano in videoconferenza
Roma, 29 gennaio 2024 – “Cara Luciana Littizzetto, ho apprezzato moltissimo il suo intervento nell’ultima puntata di ‘Che tempo che fa’ durante il quale ha sottolineato la difficoltà di tante donne a conciliare vita lavorativa e familiare e a diventare mamme. E sono solidale con la consigliera comunale di Monza costretta a dimettersi perché impossibilitata a svolgere il suo mandato”, così la presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli in una lettera inviata all’attrice Luciana Littizzetto.
“Sono orgogliosa da Presidente dell’Assemblea capitolina, da donna, da madre di due figli, da politica e da rappresentante delle istituzioni, di essere stata la prima firmataria qualche mese fa di una delibera che ha modificato il regolamento del Consiglio comunale e che ora permette alle consigliere neomamme di partecipare in videoconferenza alle sedute del consiglio fino ad un anno di età dei figli. E, se sono in presenza, hanno a disposizione uno spazio bebè per allattamento con fasciatoio che abbiamo allestito in una sala a pochi metri dall’Aula Giulio Cesare. In pochi giorni questa proposta è diventata realtà: oggi abbiamo due consigliere che da casa partecipano regolarmente ai lavori d’aula. Ed è emozionante vederle collegate insieme ai loro piccoli. Aggiungo: il regolamento dà la facoltà di collegarsi da remoto anche ai consiglieri in congedo parentale o di paternità. E mi impegnerò affinché altri spazi bebè possano essere aperti al pubblico negli uffici comunali. Possiamo catalogare questa iniziativa come un ‘gesto di civiltà’. Ma vorrei che fosse un ‘gesto di normalità’ che deve caratterizzare tutti i contesti lavorativi. Spesso la politica balza agli onori della cronaca per le cose che non vanno, troppo poco invece per le buone pratiche che diventano quindi bella politica”, scrive la Celli.
“Personalmente – continua – sono impegnata da sempre sul tema delle differenze di genere, perché è assurdo che ancora nel 2024 tante donne sono costrette a scegliere tra diventare mamme o lavorare. E mi batto soprattutto affinché debbano essere riconosciute per le loro capacità e non perché sono una casella rosa da riempire. E’ vero, dal primo voto alle donne nel 1946, tante conquiste sono state raggiunte, ma tanto ancora resta da fare per un autentico e concreto cambiamento culturale. E, dobbiamo farlo insieme e con determinazione. Preziosa in questo percorso è la forza dei messaggi che personaggi pubblici come lei possono lanciare utilizzando positivamente lo strumento dei mass media. A tal fine, in segno di gratitudine e di stima, sarebbe per me un onore poterla invitare in Campidoglio il prossimo 6 marzo alla terza edizione del “Premio Roma Rose – Non solo 8 marzo” promosso dalla Presidenza dell’Assemblea capitolina, un appuntamento che premia donne che si distinguono quotidianamente per il loro operato in vari settori”.