a cura di Oriano Bertoloni :
Il rinnovato Museo delle Statue Stele di Pontremoli
ha le caratteristiche per essere de nito uno dei più moderni della Toscana. L’importanza delle opere conservate nel
Castello del Piagnaro è da tempo nota. Tuttavia il precedente allestimento non sembrava più adeguato
ai recenti criteri museogra ci. La Lunigiana non è l’unico luogo in Italia e nel mondo dove siano stati ritrovati reperti preistorici di quel tipo, ma il nuovo Museo dimostra di voler valorizzare i propri tesori. Filmati scienti ci e notevoli supporti didattici, sono presenti in vari punti del percorso.
Questo permette, ai visitatori attenti, di sviluppare un proprio pensiero in merito all’origine e al signi cato delle ottantadue opere esposte. A partire dalle prime stanze si viene a contatto con la simbologia delle stele. Ad esempio La “Casola n. 38”, appartenente al Gruppo A, dell’Età del Bronzo, (Le più antiche – tra il III e il II millennio a.C.-) ci mostra quanto le braccia e il pugnale, stilizzati, fossero la base della sopravvivenza dei nostri antenati. Elementi votivi? Cippi funerari? Moniti per eventuali nemici? Non lo sappiamo con certezza.
Al Gruppo B appartengono i manufatti più numerosi, di epoca mediana, che aggiungono l’elemento femminile, distinguibile per i seni ed una maggiore armonia scultorea. Forse un omaggio alla fertilità o ad una divinità, mentre i volti restano enigmatici come quelli maschili. I reperti del Gruppo C, dell’Età del Ferro (VII-VI sec. a.C.) introducono l’idea di scultura tridimensionale. E’ un passo in avanti notevole. Il corpo raf gurato è più vicino ad una visione realistica, e trasforma la stele in statua. Alcune iscrizioni,
dai caratteri vicini a quelli etruschi, restano ancora indecifrabili.
Di grande suggestione la sala riservata alle Stele di Groppoli, le uniche trovate insieme e nella posizione originaria. Sono state allineate nello stesso modo, illuminate dalla luce naturale proveniente dall’ester- no e da faretti mirati. Da segnalare, inoltre, che è possibile toccare alcuni calchi, predisposti per questa funzione in una apposita stanza. Anche il percorso all’interno del castello, lungo cui si snoda il bellissi- mo museo, suscita emozione.