Da domenica 29 gennaio a domenica 5 marzo 2023

Palazzo Merulana, in sinergia con Fondazione Elena e Claudio Cerasi e CoopCulture, è lieto di ospitare la mostra personale di Fabrizio Spadini, “Tempi d’acciaio. Dal potenziale al crossover”, a cura di Valeria Rufini Ferranti e organizzata da Medina Art Gallery.

Un immaginario intensamente pop e contemporaneo quello di Fabrizio Spadini, mescolato a echi metafisici e figurativi della prima metà del Novecento, che proprio a Palazzo Merulana trovano diversi punti di contatto all’interno della Collezione Elena e Claudio Cerasi.

Classe 1975, Fabrizio Spadini nasce a Casorate Primo, in provincia di Pavia. Dopo una carriera come illustratore freelance per agenzie di pubblicità e case editrici, collabora come concept artist con aziende che operano nel settore dell’animazione e dei videogames. Nel 2009 si trasferisce in Toscana con la famiglia dedicandosi alla pittura ed al suo percorso artistico. Nel 2016, con il progetto “Oilrobots – Futuro Anteriore” al Lucca Comics, viene conosciuto dal grande pubblico: presenta icone delle serie animate giapponesi degli anni ‘70-’80 inserite in atmosfere che rimandano alla tradizione pittorica dei Macchiaioli Toscani.Da lì, varie mostre, eventi ed esposizioni in Italia ed all’estero (ricordiamo il Future Film Festival di Bologna, i Cantieri Culturali di Zisa a Palermo, l’Export Gallery in Austria, la mostra alla Galleria DeniArte di Roma, San Marino Comics, “Deus ex Machina” personale al Castello di Belgioioso a Pavia nel 2021, promossa da ArteAtelier e curata da Cesare Orler con la partecipazione di Gabriele Boni, fino a “LAME ROTANTI” nel 2022, mostra organizzata da Medina Art Gallery Roma come mostra-evento-fuori salone del Romics, con stand alla Fiera di Roma curato da ArteAtelier).

La curatrice Valeria Rufini Ferranti parla delle icone pop nelle opere di Spadini come “[…] mute sentinelle poste a guardia di un ordine cosmico che è sempre sul punto di disfarsi. Ed è proprio sulla cresta sottile di questo imminente disfacimento che si regge l’armonia di ciascun’opera […]” ed ancora “[…] questa consapevole alterazione si nutre della tensione tra reale e immaginario […] attraversando serie di universi distopici con la medesima straniante naturalezza con cui le icone della cultura mediatica pop sono accostate ai pilastri della Storia dell’Arte: Spadini parte infatti dai Macchiaioli Toscani fino alle Avanguardie del ‘900 con Giacomo Balla, Mario Sironi e Giorgio De Chirico fra tutti, con una connessione emozionante e profonda con i grandi Maestri che costituiscono la collezione Cerasi in mostra permanente museale a Palazzo Merulana”.

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