APPROVATO IL REGOLAMENTO PER LE COMUNITÀ ENERGETICHE A ROMA

L’Assemblea Capitolina ha dato il via libera definitivo al Regolamento.

Gualtieri: “Orgogliosi di essere il primo Comune in Italia che consente di utilizzare i propri tetti e impianti per progetti di comunità energetiche solidali. Nel 2025 i primi progetti al via

Roma, 13 Dicembre 2024 – L’Assemblea Capitolina ha approvato ieri all’unanimità la proposta di Regolamento proposta dalla Giunta “Per la messa a disposizione di aree e impianti solari fotovoltaici di Roma Capitale a favore di comunità energetiche rinnovabili e solidali. Grazie a questo strumento sarà possibile portare avanti gli obiettivi ambientali e sociali che l’Amministrazione si è posta dall’inizio della Consiliatura e che ora diventano possibili dopo l’approvazione dei Decreti attuativi sulle comunità energetiche da parte del Governo.

Il Regolamento prevede due procedure per realizzare Comunità energetiche rinnovabili (CER) sul patrimonio edilizio di Roma Capitale:

  • la prima riguarda gli impianti di proprietà del Comune, perché sono tanti i progetti che prevedono l’installazione di solare fotovoltaico che consentirà di realizzare una riduzione delle bollette, oltre che delle emissioni. L’opportunità si crea quando le strutture sono chiuse, perché creando una comunità energetica si potrà condividere l’energia immessa in rete e beneficiare degli incentivi previsti dal Decreto ministeriale. Con la procedura prevista dal Regolamento, si potranno infatti coinvolgere Enti del Terzo Settore nel costituire la CER e promuovere progetti con obiettivi sociali e ambientali attraverso le risorse generate;
  • la seconda procedura riguarda invece progetti proposti direttamente da Enti del Terzo Settore (ETS), per realizzare impianti solari su tetti di edifici di proprietà del Comune e costituire Comunità Energetiche Rinnovabili che portino avanti, anche in questo caso, progetti con obiettivi sociali e ambientali.

otranno essere coinvolte nei progetti le ETS iscritte al Registro Unico nazionale (RUNTS), e la procedura con cui saranno selezionati i promotori e scelti i progetti da portare avanti è quella della coprogettazione prevista dal Codice del Terzo Settore.

La procedura è affidata ai Municipi, con il supporto delle strutture di Roma Capitale a partire dal Dipartimento Sociale e dall’Ufficio Clima, in modo da individuare progetti che, nel principio di sussidiarietà, portino avanti obiettivi di interesse pubblico. Ad esempio, progetti che intervengono per aiutare le famiglie in condizioni di povertà energetica, che riducono le bollette per strutture come le case-famiglia o di recupero di spazi pubblici con interventi di messa a dimora di nuovi alberi.

L’approvazione del regolamento consentirà al Comune da un lato di organizzare le comunità energetiche sui nuovi impianti solari che si andranno a realizzare nei prossimi anni e dall’altro di confrontarsi con le tante associazioni, cooperative e comunità energetiche che vogliono realizzare progetti solidali a Roma e non dispongono di tetti. Se oggi sono circa 1,9 i MW installati sui tetti di scuole e uffici di Roma Capitale, con i progetti finanziati con le risorse del Pnrr, del CIS, da altri finanziamenti si potrà arrivare entro il 2026 a installare circa 8 MW di nuovi impianti solari. E i progetti proposti dagli Enti del Terzo Settore andranno a contribuire all’obiettivo di solarizzare i tetti degli edifici del Comune, che sono oltre 1.200 per le sole scuole, oltre a uffici, palestre, biblioteche, musei, edifici di edilizia sociale.

Il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha spiegato: “Abbiamo approvato un Regolamento fondamentale. Siamo orgogliosi di essere il primo Comune in Italia che punta a coinvolgere gli Enti del Terzo Settore per valorizzare i propri tetti realizzando comunità energetiche rinnovabili e solidali attraverso una procedura chiara e precisa. Adesso siamo pronti ad aprire il confronto su proposte che consentono di aumentare le installazioni di energia pulita dal sole e al contempo generano benefici per le comunità e i quartieri coinvolti. Vogliamo conciliare il rispetto dell’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici con gli obiettivi di solidarietà e di riduzione delle disuguaglianze”.

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