Meticciati musicali antichi e contemporanei immersi tra mediterraneità e parole contro: esce in contemporanea in Italia e in Francia Basta!, il nuovo album di Giuliano Gabriele. Dieci brani inediti in cui l’artista, per la prima volta nelle vesti di cantautore, descrive e interpreta le proprie particolari visioni letterali e musicali, sviscerando gli angoli più decadenti dei “sistemi contemporanei” dove vivono tutte le frustrazioni, le paure e l’impotenza della quotidianità. Sonorità immerse nel linguaggio trasversale della World Music più attuale che affondano le radici nel patrimonio ritmico del Sud Italia, impreziosite dal talento dei musicisti con cui Giuliano condivide il suo percorso musicale e dall’estro di Martin Meissonnier, storico produttore francese di artisti come Fela Kuti, Khaled, Alan Stivell, Robert Plant and Jimmy Page, Manu Dibango, Papa Wemba, Tony Allen.Basta! ci proietta in una dimensione sperimentale in cui gli strumenti tipici della tradizione, l’organetto, il tamburo a cornice, la viola, la lira calabrese, il bouzouki e la chitarra battente, si fondono con la spinta di batteria, basso, chitarra elettrica, synth e programmazioni, in un sound inedito perfettamente amalgamato con i contenuti letterali che affrontano temi duri e scomodi come il potere e la paura, i conflitti, i disastri ambientali, le mafie, i migranti, le ingiustizie quotidiane e le fragilità psicologiche, in uno slancio a tratti molto forte che passa dall’indignazione alla riflessione, dal rifiuto alla condivisione. Il concept si completa con l’uso di “figure” che rendono l’intero lavoro impattante anche dal punto di vista visivo: sono le maschere dell’immagine di copertina, presenza costante nei clip video dei primi due singoli già pubblicati, l’omonimo Basta! e Reveillez-Vous, e che accompagneranno la band anche nelle infuocate sessioni live. Sono le Maschere della Coscienza ideate per identificare e dare un volto fantastico ad alcuni dei temi più scottanti affrontati nel disco e realizzate artigianalmente utilizzando materiali di riciclo, oggetti comuni e molta creatività. La Disperata, col viso smunto in macramè e i capelli dell’arancio fluorescente dei giubbotti di salvataggio rappresenta i migranti che chiedono disperatamente aiuto dal mare ad una terra che non li ascolta e finge di non vederli; la Mammasantissima è la maschera del potere occulto, dei soldi facili della mafia, della ricchezza ingiusta, che si traveste da demonio; la USA&GettaWar col volto in blujeans ricoperto dalle piume degli indiani d’America, una lacrima di sangue e proiettili al posto del sorriso, impersona la parte peggiore e più destabilizzante dell’occidente; FuturAntica è la maschera concepita dall’intelligenza artificiale, il mistero del futuro e il fascino del passato; Mondo-Ezza è fatta di sacchi neri dell’immondizia, vecchi dischi, lattine di metallo, bottiglie di plastica schiacciate, rifiuti di ogni genere che personificano il degrado ambientale.Basta! è l’ennesimo grido, probabilmente invano, al risveglio delle coscienze, la voce dell’indignazione che sollecita a riflettere e reagire, a muoversi e danzare per esorcizzare il mal comune. Al fianco di Giuliano Gabriele, voce e organetto, troviamo: Lucia Cremonesi viola e lira calabrese, Eduardo Vessella tamburi a cornice, Gianfranco De Lisi basso, Riccardo Bianchi batteria, Carmine Scialla bouzouki e chitarra battente, Giovanni Aquino chitarra elettrica e synth, Gianmarco Gabriele programmazioni. E Martin Meissonnier programmazioni. |
Giuliano Gabriele Cantautore e organettista italo-francese, è nato a Sora 18 febbraio 1985 e vive da sempre a Castelliri (Frosinone) dove fin da bambino ha coltivato la sua passione per la musica e per quello che presto diventerà il suo strumento d’elezione: l’organetto. Il grande interesse per la musica popolare meridionale e le musiche del mondo lo porta ad approfondire il repertorio tradizionale anche attraverso il canto, la zampogna, il tamburo a cornice. Una passione che nasce da lontano, a cominciare dalla famiglia: già il bisnonno era un virtuoso dell’organetto ben noto nella natale Ciociaria. Poi ci sono state le lunghe estati francesi trascorse nei centri ricreativi multietnici della periferia di Lione che hanno segnato fin dall’infanzia la sua particolare sensibilità verso le altre culture. Dal 2005 inizia una lunga esperienza di performance live, prima collaborando con diversi gruppi, e ben presto intraprendendo il percorso solista, in particolare con il trio acustico e il sestetto elettrico.Fra le Esperienze live ricordiamo: Moods – Zurich (CH), Rudolstad Festival (D), Grand Soufflet – Rennes (F), European Jazz Expo (Cagliari), Ravenna Festival, Festival du Chant de Marin Paimpol Bretagne (F), 7Sois and 7Luas – Valentia (ES), Montelago Celtic Festival, Chisinau Philharmonic (Moldavia), Folk East (Spilimbergo), Dhow Festival (Qatar), Auditorium Parco della Musica di Roma, tappa Notte della Taranta 2015, Mei di Faenza 2016, EXPO Milano (Lazio Pavilion), Al Plan Folk Festival (BZ), Adriatico Mediterraneo Festival (AN), Ariano Folk Festival, Negro Festival (Pertosa), Tarantella Power(Badolato), Festival Narrastorie (Arcidosso) … È il fondatore e direttore artistico dell’Orchestra Officine Meridionali, un collettivo di musica popolare attuale, composto da giovani musicisti provenienti da tutta l’Italia centrale e meridionale. La missione principale del progetto è quella di riunire alcuni dei giovani artisti più talentosi che rappresentano il patrimonio immateriale conservato nella lingua, nelle voci e nei suoni della musica popolare contemporanea.Track by track Basta! È il brano che apre tutti gli argomenti, letterali e musicali, contenuti nell’album in modo potente ed enigmatico. Il ritmo della Pizzica si impone nella sua forma più selvaggia e attuale, pur lasciandosi influenzare da altre culture e generi musicali. Non ci Credi scandisce le cadenze incomprensibili dell’odio mentre il vento della paura soffia sulle macerie e sulle madri di un medioriente che continua a piangere. Sabir è un viaggio intimo e introspettivo che manifesta la debolezza e la fragilità dell’uomo di fronte alla potenza dell’amore assoluto. Muoviti lentamente, ma senza fermarti mai, per cogliere le dinamiche di un mondo che corre senza fiato. Ascolta il ritmo della terra e muoviti con essa, per non rischiare di diventare solo un piccolo ed insignificante numero, muoviti per guardare il mondo da prospettive differenti. Muoviti lentamente perché è l’unico modo per restare a galla. Reveillez-Vous, Svegliatevi per denunciare una presa di coscienza tardiva ed incoscientemente ancora non unanime sugli argomenti fondamentali del nostro tempo come l’inquinamento e i conseguenti cambiamenti climatici repentini. Un canto duro per un problema urgente. Mammasantissima: una tarantella stereotipata e velenosa ma necessaria per esorcizzare la spietatezza subdola del sistema mafioso che soffoca una terra viva e affascinante come la Calabria, rendendola di fatto una delle regioni più povere della ricca Europa. Parlarne è faticoso, ma è anche la via d’uscita che le nuove generazioni hanno per far si che la rabbia e la vergogna spingano tutti a curare “la regina delle tarantelle” dalle proprie profonde e dolorose piaghe. In Silenzio è una serenata alla propria coscienza sentimentale, dove gli interrogativi superano di gran lunga le certezze. Un grido di passione che cerca invano ancora una volta di comprendere l’incomprensibile gioco dell’amore. Yosokisei intreccia i tabù dell’erotismo che si nascondono e si confondono nei meandri della psicologia umana tra vergogna, volgarità e privazione. Razza Riace è la “razza” dei poveri disperati, intrappolati nella morsa tra mondo di sotto e mondo di sopra, che attraversano deserti, mari e torture per trovare semplicemente un briciolo di normalità, in un mediterraneo cieco e sordo, cimitero delle speranze per migliaia di esseri umani, consapevoli di essere gli ultimi della terra. Mezzogiorno a Panikos è un omaggio al dolce panico meridionale, tra deliri ed ingiustizie, angosce e disperazione di uomini e donne sopraffatti dal vivere quotidiano. |