TRE GIORNI

Di Federico Malvaldi

Con Daniele Paoloni, Francesca Astrei, Veronica Rivolta e Renato Civello

Regia – Federico Malvaldi

Co-ideazione scenica – Veronica Rivolta

Aiuto Regia – Rossella E. Scarlato

Suono – Leonardo Raspolli

Costumi – Marta Montanelli

Illustrazione e grafica – Bernardo Anichini

Testo finalista al CENDIC Segesta, al bando di drammaturgia del Teatro Stabile di Catania e al premio PaT – Passi Teatrali per la drammaturgia italiana contemporanea; menzione speciale al bando di nuova drammaturgia Prosit! istituito da Altrove Teatro; vincitore del Premio “Pubblicazione” Silvano Ambrogi e del premio SIAD Calcante.

DAL 2 AL 4 FEBBRAIO

Altrove Teatro Studio – Via Giorgio Scalia, 53 Roma

Debutta in prima assoluta all’Altrove Teatro Studio, dal 2 al 4 febbraio, TRE GIORNI, spettacolo scritto e diretto da Federico Malvaldi.

Tre giorni. E dopo? Dopo si vedrà. Rob, un ragazzo di 28 anni malato di cancro alla spina dorsale, non può sapere come andrà a finire. L’operazione ha il 50% di riuscire e il 50% di… beh, avete capito. Tre giorni per fare i conti con se stessi e con tutti i fantasmi del passato, per accettare che tutto potrebbe finire entrando in quella maledetta sala operatoria. Tre giorni per dire l’ultimo ti voglio bene a una madre rimasta sola, o per ricordare le bravate di gioventù insieme al proprio migliore amico. Tre giorni di paure e di incubi, ma anche di sorrisi e momentanee speranze. Perché proprio a me? Perché la vita è così: si diverte a fregarti. Ma a volte capita che in mezzo alle fregature accada qualcosa di bello. Una parola, uno sguardo, un gesto: Emanuela. Tre giorni per innamorarsi. E dopo questi tre giorni chissà, si vedrà. Divertente, grottesco, a tratti commovente e vero come la vita.

Tre Giorni affronta la paura di morire con ironia e irriverenza, sbattendoci in faccia tutto il cinismo della vita, così brava a prenderci in giro. Cosa proverò? Si chiede Rob. Non proverai nulla, risponde Emy, senza però saperlo davvero. Perché nessuno sa veramente cosa accadrà dopo. Semplicemente, a un certo punto, tutto si spegne. Il cuore smette di battere, il cervello si ferma, gli organi non lavorano più e la nostra coscienza sprofonda in un sonno senza sogni.
Tre Giorni racconta l’attesa. Quella di una stanza d’ospedale: un luogo senza tempo che ha confini spazio-temporali a sé stanti, contaminati da un realismo magico che mescola tra loro ironia, cinismo, paura e disperazione. L’attesa altera lo scorrere del tempo, lo deforma fino a dilatarlo o a restringerlo. Un secondo diventa un giorno, un giorno diventa una vita. Non è più il tempo esteriore – scandito solo dalle visite dei parenti e dai pasti improponibili dell’ospedale – a scorrere, ma il tempo interiore.
Un tempo che non ha regole, confini e che per ognuno di noi è mutabile e differente.
Tre Giorni, in fondo, non parla che di amore e di morte. Della possibilità di provare speranza grazie a uno sguardo che sa di futuro. Ma sperare significa anche affrontare le nostre paure più oscure. Così restiamo lì, vulnerabili e indifesi, ma con la consapevolezza che non si muore mai domani, si muore sempre oggi e allora, oggi, dobbiamo anche vivere.

INFO:

Biglietti: Intero 15€

Spettacoli: venerdì e sabato ore 20; domenica ore 17

Altrove Teatro Studio – Via Giorgio Scalia 53, Roma
Per informazioni e prenotazioni: telefono 3518700413, email ipensieridellaltrove@gmail.com

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