Marco Gisotti, uno dei maggiori esperti italiai di green economy e comunicazione ambientale, autore del saggio “Ecovisioni. L’ecologia al cinema dai fratelli Lumière alla Marvel”(Edizioni Ambiente) e Carlo Giupponi, autore del libro “Venezia e i cambiamenti climatici” (Rizzoli) saranno alla 80esima edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia per parlare di Ambiente & Cinema.L’incontro, moderato dal giornalista e critico cinematografico Paolo Micalizzi, avrà luogo alla Sala Ente Fondazione dello Spettacolo dell’Hotel Excelsior al Lido di Venezia mercoledì 6 settembre alle ore 16:00. L’iniziativa si inserisce all’interno della 12esima edizione del Green Drop Award, il premio che Green Cross Italia, organizzazione fondata oltre trent’anni fa dal premio Nobel Mikhail Gorbaciov e introdotta in Italia da un altro Nobel, Rita Levi Montalcini, assegna al film, tra quelli in gara nella selezione ufficiale del festival, che interpreta meglio i valori dell’ecologia, dello sviluppo sostenibile e della cooperazione fra i popoli.L’incontro è aperto a tutto: è consigliata la prenotazione alla mail press@greenfactoronline.it Ecovisioni di Marco Gisotti rappresenta il primo saggio in Italia a raccontare la storia del cinema attraverso le tematiche dell’ambiente e del clima. Il volume passa in rassegna 150 opere – 100 nel dettaglio e altre 50 più succintamente a uso e consumo di possibili usi didattici – in un excursus cronologico che parte da quello che Bertrand Tavernier definì “il primo film ecologista mai realizzato”, ovverosia Baku, prodotto dai fratelli Lumière nel 1987, per spaziare da Buster Keaton a Metropolis, da Bambi a 2022: i sopravvissuti, dal primo Avatar al più recente Siccità, includendo i grandi film e i registi più significativi che dalla nascita del cinema ad oggi hanno saputo descrivere o evocare con il proprio stile la crisi ecologica e le sue possibili (o impossibili) soluzioni. Pellicole che hanno rivelato pezzi di storia del nostro Paese anche indirettamente, come la vera tragedia del Polesine ne Il ritorno di Don Camillo, ma anche argomenti di specifica attualità, come gli speculatori sull’ambiente nemici di James Bond in “007 Quantum of Solace” o i film della Marvel nei quali la metafora dell’11 settembre è sostituita dalla preoccupazione per il futuro delle risorse e degli ecosistemi. Il libro rivolge l’attenzione anche agli impatti ambientali della filiera cinema, dalle produzioni fino all’efficientamento energetico delle sale e ai grandi Festival, tematica particolarmente sensibile a Claudia Cardinale che ha curato la prefazione del libro, come lei stessa afferma: “Nella mia vita ho girato più di 180 film. Sono convinta che ciò che facciamo e diciamo noi artiste e artisti del cinema possa avere un peso importante nello spiegare questi problemi alle persone, per convincerle ad agire. A volte bastano poche azioni, spesso anche una sola, per ottenere grandi risultati. Il cinema non solo fa bene all’anima ma può fare bene anche all’ambiente”. “Cinema ed ecologia sono ‘invenzioni’ dell’Ottocento – scrive Gisotti – Se la prima proiezione pubblica dei fratelli Lumière risale al 1895, quasi trent’anni prima, nel 1866, il biologo tedesco Ernst Haeckel, avevo inventato la parola ‘ecologia’. Un secolo dopo l’Europa si è data come obiettivo il 2050 per uscire dalla crisi climatica. Anzi, si è data quell’orizzonte per diventare climaticamente neutra, altro che uscirne! Per arrivare al 2050 avremo bisogno di un cinema dell’ottimismo della ragione, ma che non nasconda la CO2 sotto il tappeto, che sfidi l’ignoranza scientifica ma senza diventare tecnocratico, che abbia la forza della denuncia senza far voltare altrove il suo pubblico, che proponga un nuovo patto fra uomo e natura. Soprattutto di un cinema che non abbia bisogno di diventare dottrina, propaganda o manifesto, ma che faccia quello che ha sempre fatto: intrattenere il suo pubblico. E, intrattenendolo, lasciare che si rispecchi nelle sue ecovisioni”.Dal libro, presente anche sui canali social, è uscita anche una webzine, in continuo aggiornamento con notizie su cinema ed ecologia, che comprende anche specifici podcast e playlist musicali. Tutte le info su: ecovisioni.net Venezia e i cambiamenti climatici di Carlo Giupponi è il primo saggio che intreccia il tema del cambiamento climatico con quelli del turismo di massa e degli effetti della pandemia di COVID-19, cercando di interrogarsi sul futuro della città di Venezia, dotata di un patrimonio tanto inestimabile quanto fragile. Quando nel novembre 2019 l’acqua alta ha raggiunto i 187 cm sul livello medio del mare, tutto il mondo l’ha vista in pericolo. Successivamente il MoSE, entrando in funzione, ha stabilizzato la situazione, ma questo non significa che non ci si debba preparare a profondi cambiamenti nei prossimi decenni. La realtà di Venezia – città “anfibia” che va considerata insieme alla laguna e al mare che la circondano – è estremamente complessa e va valutata con uno sguardo d’insieme. La prova più ardua sarà posta dall’innalzamento globale del livello dei mari, per cui vengono prefigurati diversi scenari per i prossimi decenni. Inoltre, di sicuro la città dovrà cambiare in una direzione di sostenibilità sociale, economica e ambientale. Ma non si può parlare di un solo futuro, bensì di diverse opzioni, a seconda delle scelte di politica economica e ambientale che verranno attuate. Scelte sommamente delicate per salvare un tesoro di bellezza, vita e cultura che l’umanità non può perdere. |
Marco Gisotti, giornalista professionista e divulgatore, è docente all’Università di Tor Vergata nel corso di Teorie e linguaggi della comunicazione scientifica. Dal 2012 è direttore artistico e creatore del Green Drop Award, premio ambientale assegnato nell’ambito della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Consigliere per la comunicazione ambientale di due ministri (ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare Sergio Costa e del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani), è uno dei maggiori esperti di green economy e comunicazione ambientale. È direttore scientifico e fondatore dell’agenzia di comunicazione e studi ambientali “Green Factor”. Scrive e conduce su Radio3 Rai le puntate di “Wikiradio” dedicate alla scienza e all’ambiente, tutte riascoltabili nel podcast su RaiPlaySound; per Rai 3, inoltre, ha ideato e scritto la serie di animazione 2 amici per la Terra e per Rai Storia ha realizzato il documentario “Cinema & Ambiente”. Nel 2022 ha pubblicato il libro Ecovisioni. L’ecologia al cinema dai fratelli Lumière alla Marvel (Edizioni Ambiente). Pubblica nuovi spunti e recensioni sempre su cinema e ambiente sul sito www.ecovisioni.net. Ha scritto, con Tessa Gelisio, 100 Green Jobs per trovare lavoro, il primo manuale sui lavori verdi in Italia (Edizioni Ambiente) ed è tra gli autori del rapporto annuale “GreenItaly” di Unioncamere e Fondazione Symbola. È stato direttore della rivista mensile di divulgazione scientifica “Modus vivendi” (1997-2012), del mensile “Ecolavoro” (2005-2012) e della rivista “Tekneco” (2012-2016). Progetta, scrive e conduce da numerosi anni eventi di divulgazione per enti di ricerca, pubbliche amministrazioni ed enti privati. Per Enea e Ministero dello Sviluppo economico dal 2017 al 2019 è stato testimonial della Campagna Italia in Classe A e, in particolare, ha ideato e condotto il primo info-reality di divulgazione, la webserie “Italia in classe A – la serie”, sui temi dell’efficienza energetica diffuso sul web attraverso i social media e sul sito de “La Stampa”. Carlo Giupponi è professore ordinario di Economia ambientale e applicata presso il Dipartimento di Economia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. La sua attività di ricerca si concentra sulla scienza della sostenibilità e sul cambiamento globale. Ha diverse responsabilità in progetti e istituzioni accademiche e di ricerca, e ha al proprio attivo oltre 330 pubblicazioni scientifiche. |