a cura di Emilio Capoano


Terminato il lungo periodo pandemico che ha rallentato la musica nel nostro paese, il 2022
è stato l’anno di una rinascita non tanto nelle novità musicali, che comunque non sono
mancate, ma dalla voglia degli artisti di vivere la loro musica con spensieratezza e allegria
insieme al pubblico, attraverso le varie piattaforme social, ormai diventate imprescindibili
per la comunicazione, ma soprattutto con i concerti dal vivo sui palchi di tutta Italia.

DITONELLAPIAGA


E’ stato l’anno in cui la generazione Z ha scoperto il vinile; infatti per la prima volta dal
lontano 1987 (“Bad” di Michael Jackson), un disco in vinile ha superato la vendita
dell’omonimo CD, anche se si tratta di una artista straniera ma giovanissima, e ci riferiamo
all’album “Midnights” di Taylor Swift, ma anche artisti italiani hanno riscoperto e scoperto, il
vinile per far ascoltare la loro musica in un modo molto più intimo, personale, quasi

Blanco e Mahmood


complice, che ti trasmette il contatto delle mani con il vinile, nonché la comunicazione
olfattivo e visiva della copertina, dei testi da leggere su carta, cose che facilitano e aiutano
a creare sinergia con il prodotto musicale
Ma cosa lascia questo 2022 di tanta musica italiana, quali ricordi. Cerchiamo di
riassumere le migliori cose dell’anno trascorso.

Mara Sattei

Non si può non iniziare parlando di Sanremo, che con la conduzione artistica di un vecchio
marpione della musica radiofonica e disco degli anni d’oro ( a molti sconosciuta), ha
saputo coinvolgere le nuove generazioni e creare un mix con i classici cantanti
rimodernizzati nelle loro creazioni dalla progressione sociale e culturale sempre più
veloce. Le decisioni finali sui prescelti saranno sempre in auge ma dalla kermesse 2022,
ritengo che sia uscito uno dei brani più belli ed intensi dell’anno come “Brividi” di Blanco
e Mahmood, ma anche tante nuove ed interessanti realtà novità come La
Rappresentante di lista e Ditonellapiaga; proprio quest’ultima ha ricevuto la Targa
Tenco per la migliore opera prima con il disco “Camuflage”..

Simona Molinari


Per il resto il 2022 è stato caratterizzato da brani di successo molto orecchiabili e ballabili
stile “tormentone” che d’altronde vincono sui social e Radio private ormai appiattite alla
commercializzazione della musica, ad esclusione di alcuni brani.
Tra i Top dell’anno “Shakerando” di Rhove e “Dove si balla” di Dargen D’Amico che,
devo ammettere sono stati ballati e ascoltati anche dal sottoscritto.
Tra le cantanti sono emerse due artiste, apparentemente molto differenti tra loro, la
giovanissima Mara Sattei e l’ancora giovane ma esperta Simona Molinari.

Verdena


Mara Sattei con “Universo”, ha prodotto il miglior album di esordio oltre ad aver dato
voce a varie collaborazioni in brani di altri cantanti artisti come Coez e nel brano “La dolce
vita” del duo Tananai/Fedez. La Sattei ha sempre studiato musica grazie all’aiuto della
madre, ha cominciato a farsi conoscere rappresentando varie cover sul canale You Tube
con la complice collaborazione del fratello, meglio conosciuto come Supreme, arrivando
finalmente al suo disco di esordio e ad un Tour estivo in Club selezionati.

Pinguini Tattici Nucleari

Voce abbastanza eclettica e delicata presenza sul palco, riesce a trasmettere sensazioni
senza troppi algoritmi, ottenendo un inaspettato successo grazie anche un maintreaming
ben costruito per una delle voci nuove più interessanti dell’anno e che la porteranno a
calcare il palco di Sanremo 2023……con la speranza che non si perda e si confermi.
Chi non si è persa ed anzi si è ritrovata è Simona Molinari con il suo disco “Petali”, dopo
sette anni di assenza discografica, un nuovo prodotto per la sua prima volta anche in vinile
dove ci consegna un pop molto soave e allegro.
L’artista ha affrontato un percorso intimo importante, un periodo di nuove emozioni
personali come la maternità, aprendogli un nuova visione del trascorrere il tempo nella
vita, con la voglia di cavalcarlo questo tempo, viverlo con nuova sicurezza e particolare
empatia con il prossimo.
La piena fiducia della nuova casa discografica BMG , gli ha permesso di portare questo
suo percorso interiore in un prodotto musicale nuovo, importante e leggermente fuori dal
mood della sua comfort zone fatto di quel meraviglioso cocktail di jazz ed electro-swing
che l’ha sempre caratterizzata, ma ancora presente in alcuni brevi passaggi del disco.
Con la collaborazione di musicisti straordinari, con i quali la simbiosi al suo progetto è
stata indiscutibile, ci ha regalato un piccolo scrigno musicale pieno di musica raffinata,
leggera ma mai scontata riuscendo a trasmettere la sua nuova intimità anche in un
meraviglioso Tour che l’ha riempita di gioia e abbracci del pubblico forse dimenticato.
La sua voce artisticamente è indiscussa ma in questo lavoro arriva come una carezza, una
ventata di aria fresca senza nessun particolare apporto mediatico, considerando la
completa assenza dai palinsesti radiofonici, ma notato dagli intenditori, tanto da essere
stata premiata con la Targa Tenco quale miglior interprete 2022.
Tra le Band sarebbe facile dire Manneskin ma in realtà è stato l’anno dei Pinguini Tattici
Nucleari che sono cresciuti artisticamente e della novità La Rappresentante di Lista, già
menzionata.
Tra i Tour ha primeggiato indiscutibilmente quello di Vasco Rossi ma bisogna dire che
tanti sono stati i tour di successo tra cui quello di Elisa, Pinguini Tattici Nucleari, Jovanotti
ed in modo differente numericamente, ma non certo qualitativamente, Raphael Gualazzi,
Simona Molinari e Vinicio Capossela.
Miglior Album…non è facile ma dividerei la citazione a due lavori. Uno è “Ritorno al
Futuro” di Elisa che dopo il secondo posto a Sanremo ha presentato questo lavoro che
definirei importante per la sua carriera. Una sintesi di ieri, oggi e domani per la cantautrice
Triestina che porta suoni e colori con forza e una contemporaneità incredibile in ben 25
tracce, metà in inglese e metà in italiano
L’altro è una sorpresa proveniente dal settore “indie” come “Volevo magia” dei Verdena
dove riemerge la genuinità del rock in ogni traccia, un nuovo sound dopo il periodo di
lockdown, come se questo fosse stato la molla per riscoprire fluidità nella loro musica.
Un buon lavoro con un riff continuo di chitarre e un ritmo che spazia dall’hard-blues, al
fuzz al punk ma senza strafare ed anzi in alcuni casi con sonorità più morbide ed intime.

E chiudiamo con il Jazz dove la produzione italiana langue, ma non certo in talenti che
hanno riempito le più importanti rassegne e piazze d’Italia con le loro performance live.
D’altronde non è un caso che tra i migliori venti album del 2022 c’è pochissima Italia ma
tra le rare produzioni 2022 citerei l’album “Sounds Like Freedom” di Rosa Brunello che
con un quartetto ormai affiatato al suo basso, ci proietta in sonorità danzanti e multietniche
mantenendo un groove ammaliante.
Altro progetto interessante e quello dei Ghost Horse con “Il bene comune”, un album
dove Filippo Bagnato con il trombone e Glauco Benedetti alla tuba, riescono a portarci in
un loop musicale coadiuvati da una sezione ritmica incredibilmente potente.
Citazione speciale per il miglior trombettista italiano del momento: Fabrizio Bosso
Quartet con il suo ultimo lavoro dedicato a Stevie Wonder, “We Wonder”.

Buon anno 2023 per tanta altra musica.

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