recensione a cura di Emilio Capoano redazione
Torna ancora lo scrittore svizzero che ha caratterizzato la figura di Marcus Goldman e del Sergente Perry Gahalowood nei suoi dirompenti thriller degli ultimi dieci anni.
Un’altra piccola chicca da leggere piacevolmente sotto l’ombrellone in questa caldissima estate per la sua scrittura sempre fluida, semplice e coinvolgente, nonostante l’ innumerevoli personaggi che si trovano nella storia che si svolge in una classica cittadina americana nel New Hampshire, Mount Pleasant, dove nel 2009 viene rinvenuto in riva ad un lago il cadavere di una bella e giovane ragazza, Alaska Sanders.
La storia, che andrebbe inserita cronologicamente tra il libro “La verità sul caso Harry Quebert” e “Il libro dei Baltimore”, si evolve nel 2010 quando per motivi che dovrete scoprire leggendo il libro, si riapre l’indagine che era frettolosamente terminata con l’individuazione degli autori del delitto, uno suicida e l’altro condannato e ristretto in carcere.
Questo romanzo crea una ideologica trilogia con le due opere sopra richiamate e troviamo il fantasma di Harry Quebert nell’esame di un delitto che sembrava il crimine perfetto ma non avevano previsto il granello di sabbia in quel meccanismo, loro due, Perry e Marcus.
Chi non conosce le vicende di Marcus Goldman, alter ego dello stesso autore, potrà tranquillamente godersi il libro e la sua storia, per chi invece già lo ha conosciuto, preparatevi a ricordare alcuni dettagli dei precedenti libri.
La storia magnetica e coinvolgente cattura il lettore che non potrà smettere di leggere nonostante i tanti personaggi che affiorano nello svolgimento delle indagini e i salti temporali in cui sono inseriti.
Tanti gli indizi che come pezzetti di un puzzle sembrano portare alla conclusione del quadro finale ma che puntualmente viene ridisegnato dai nuovi elementi che emergono continuamente in un susseguirsi di eventi che, garantisco, non permette assolutamente di immaginare il finale della storia di Alaska Sanders.
Questa è la tipicità di questo scrittore e dei suoi romanzi….. tanti personaggi, salti temporali e indizi che lasciano soltanto sfiorare l’individuazione del colpevole al lettore che, puntualmente, rimane sorpreso dai suoi finali del tutto inaspettati.