A NOVEMBRE TORNA NEL CAPOLUOGO PUGLIESE LA NONA EDIZIONE DEL FESTIVAL
DIRETTO DA MIKI GORIZIA E TITA TUMMILLO
CON GRANDI NOMI DELLA CREAZIONE CONTEMPORANEA
NEL CAMPO DELLE ARTI PERFORMATIVE E DEL CINEMA
TRA GLI OSPITI IVO DIMCHEV, BARBARA VOGHERA CON FONDAZIONE LENZ,
SIMONE AUGHTERLONY, REGINA JOSÉ GALINDO,
MADALBA, RROSE E MOLTI ALTRI ANCORA
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Torna BIG | Bari International Gender Festival, manifestazione transfemminista di cinema e arti performative alla nona edizione, che dal 2015 si presenta nella città di Bari come un presidio multidisciplinare con l’obiettivo di indagare i temi dell’identità, del corpo e delle relazioni. Sperimentando venues non convenzionali e attivando azioni performative per la costruzione di reti e alleanze culturali, da venerdì 3 a giovedì 30 novembre il festival diretto da Miki Gorizia e Tita Tummillo, promosso e organizzato dalla Cooperativa sociale AL.I.C.E. (Area Arti Espressive), presenta un fitto programma di appuntamenti dedicati alla danza, al teatro, alle arti visive, al cinema, alla musica contemporanea per offrire al pubblico anteprime nazionali e prime visioni a tema queer.
Oltre ad essere promosso e organizzato dalla Cooperativa sociale AL.I.C.E. (Area Arti Espressive), BIG | Bari International Gender Festival è sostenuto dal FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo), Regione Puglia Regione Puglia, PACT Teatro Pubblico Pugliese a valere sul Fondo Speciale Cultura e Patrimonio Culturale L.R. 40/2016 art. 15 comma 3, Comune di Bari, dall’Ufficio Tecnico – Tavolo Tecnico LGBTQI del Comune di Bari, Centro Antidiscriminazioni del Comune di Bari, Medihospes, Centro Antiviolenza – Assessorato al Welfare del Comune di Bari, Ambasciata Olandese e Pro Helvetia, realizzato in collaborazione con Fondazione Apulia Film Commission, Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’ – Dipartimento ForPsiCOm, Teatri Di Bari e Teatro Kismet, insieme a una vasta rete di collaborazioni in loco tra fondazioni culturali, enti ed associazioni non profit attive nel campo delle arti e dell’attivismo.
Un’edizione come sempre all’insegna dell’accessibilità e della trasversalità degli approcci che propone format differenti per l’incontro vivo con le comunità di riferimento diventando un campo d’azione per il pensiero critico e la ridefinizione di ciò che è contemporaneo in un luogo come la Puglia, decentralizzato rispetto i grandi centri di produzione culturale. Un sogno ad occhi aperti per una città mediterranea, recita infatti ‘Big Dream’, la parola chiave scelta dai co-direttori artistici per descrivere l’atmosfera che si respirerà a Bari per tutto il mese di novembre.
“Big Dream è un invito a superare il confine labile tra veglia e sonno, un’esortazione a vivere il desiderio. Viviamo un tempo che ci vuole in attesa, in prestazione, fuori dal corpo o nella sua immagine funzionale al sistema. Cosa resta di noi se non recuperiamo l’istinto felice ad agire l’utopia? Siamo partite da questo per orientare le nostre scelte, spesso scomode: abbiamo scommesso in un festival lungo un mese perché il tempo insieme, tra questioni fondamentali, è prezioso; abbiamo diffuso il BIG in tutta la città, coinvolgendo spazi/processo impegnati in attivismo culturale, per lasciare che il pubblico ci possa cercare, desiderare, farsi comunità; abbiamo programmato artistə che propongono indagini deflagranti, che affondano le loro pratiche in corpi posizionati in trame intersezionali; abbiamo immaginato momenti in cui la parola libera diventi circolarità che ci racconta il nostro decidere di essere a Sud e creare nicchie sempre più vaste di autodeterminazione sociale e artistica”, commentano Tita Tummillo e Miki Gorizia.
30 appuntamenti, 50 ospiti nazionali e internazionali, tra cui Ivo Dimchev, Barbara Voghera con Fondazione Lenz, Simone Aughterlony, Regina José Galindo, Madalba, Rrose. 15 venues tra teatri, sale cinema, palazzi nobiliari, pinacoteche, aule universitarie, castelli, chiese, librerie, spazi indipendenti e polifunzionali. Una programmazione filmica con visioni selezionate dai più importanti festival internazionali. Vivere BIG | Bari International Gender Festival significa anche immergersi nella realtà di un tessuto architettonico e sociale vibrante e multiforme, approcciare tutte le forme della vita urbana per la fitta rete di partner e luoghi sparsi tra la periferia e il centro della città e dotarsi di strumenti espansi di percezione del reale, attraverso la visione di opere e artisti e artiste provenienti da Bulgaria, Svizzera, Germania, Cile, Spagna, Inghilterra, America e Italia.
Il programma completo della manifestazione è disponibile su www.bigff.it.
I biglietti degli spettacoli sono in vendita su DICE.
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GLI HIGHLIGHTS DELLA NONA EDIZIONE: TRA TEATRO, MUSICA CONTEMPORANEA E ARTI PERFORMATIVE
In un palinsesto ricco di appuntamenti a cadenza giornaliera si segnala l’opening della manifestazione, in programma venerdì 3 novembre, con Ivo Dimchev, artista bulgaro dai molteplici talenti. Per la prima volta in volta in Puglia, Dimchev nel suo spettacolo concerto rompe con disinvoltura i confini tra generi e pratiche avvalendosi solo di corpo e voce per ammaliare, protestare e incantare il pubblico del BIG (Teatro Kismet, ore 21).
Sempre nel campo delle performing arts, c’è grande attesa per ‘Hamlet Solo’ della storica Compagnia Lenz che vede sabato 11 all’interno della Chiesa di San Gaetano, protagonista della scena Barbara Voghera, interprete delle varie stesure dell’Hamlet della compagnia. La pièce si presenta come un dispositivo drammatico che rivela la natura orfana di Amleto, la sua inevitabile e assoluta solitudine scenica ed esistenziale. L’attrice implode dentro tutti i personaggi, unico strumento ‘vivo’ di una partitura visiva popolata da spettri (Chiesa di San Gaetano, ore 20).
Da non perdere sabato 18 ‘Remaining strangers’ di Simone Aughterlony, artista neozelandese attiva tra Zurigo e Berlino, che lavora prevalentemente in contesti di danza e performance. Lo spettacolo che porta a Bari conclude la ricerca intrapresa nei precedenti lavori, ‘Compass’ e ‘Maintaining strangers’. È un’indagine sulle pratiche sociali e i fenomeni culturali che riguardano il rapporto fra straniero e ospitante a partire dall’idea di generosità e cortesia diffuse in Grecia verso chi è lontano da casa. Allo spettacolo segue una conversazione con Caterina Zevola, responsabile della programmazione culturalepresso il Dipartimento di arti performative del Palais de Tokyo di Parigi (Teatro Kismet, ore 21).
Sul fronte della danza, il festival accoglie ‘Uovo’ di Gabriella Maiorino, spettacolo femminista che spinge limite della visione del femminile sulla scena. Attraverso il corpo, le immagini e il rapporto con l’audience, le performer smembrano regole e divieti, senso comune e abitudini dello sguardo (martedì 28, Kismet, ore 21). Sempre sul fronte della coreografia contemporanea si segnala ‘Error’ di Martina Gambardella (martedì 21, Teatro Abeliano, ore 21), tra le interpreti più intense della nuova generazione di danzatrici italiane, che a Bari presenta un lavoro incentrato sul corpo e i suoi continui deragliamenti, tra lacerazioni e desiderio di farsi plurale.
In campo musicale BIG ospita, tra i tanti, i set di due fuoriclasse dell’elettronica: Madalba (venerdì 18, Officina degli Esordi), barese d’origine che ha conquistato i dance floor nordeuropei con il suo italian touch techno; e Rrose, nome d’arte di Seth Horvitz, artista interdisciplinare californiano con una ventennale carriera alle spalle. Sul palcoscenico Rrose rimane spesso nell’ombra, facendosi chiamare indifferentemente lui e lei, un’implicita interrogazione delle norme di genere e dell’arte, con un pizzico di humour nero (Officina degli Esordi, ore 23).
L’OSPITE INTERNAZIONALE DELLA SEZIONE ARTI VISIVE: REGINA JOSÉ GALINDO
In continuità con l’edizione precedente, anche quest’anno all’interno di Big Dream si sviluppa un focus che unisce performance ed arti visive affidato all’artista Pamela Diamante, sempre in sinergia con la direzione artistica. La sezione, con il Patrocinio dell’Assessorato alle Culture del Comune di Bari, ospita una mostra e una performance di Regina José Galindo, artista sudamericana che utilizza il contesto locale del Guatemala, suo paese di origine, per esplorare e denunciare le implicazioni etiche della violenza sociale e le ingiustizie legate alla discriminazione razziale e di genere, gli abusi ai diritti umani e le diseguaglianze nelle dinamiche di potere delle società contemporanee. Da lunedì 6 a giovedì 16 novembre, l’artista sarà protagonista di un talk (Sala Convegni della Biblioteca de Gemmis) e una mostra incentrata sulla produzione video dell’artista che sarà esposta tra l’Ex Tesoreria di Palazzo di Città e la Pinacoteca cittadina per esplorare il tema del corpo come spazio politico.
LA PROGRAMMAZIONE CINEMATOGRAFICA DEL FESTIVAL
Sul fronte delle immagini in movimento, dopo la sua presentazione al Festival di Roma, la sezione cinema del BIG ospita Orlando, ma biographie politique di Paul Preciado, manifesto-sogno del noto filosofo che, raccogliendo testimonianza di 26 persone trans e non binarie tra gli 8 e i 70 anni dà voce a chi che non ha ancora riconoscimento e visibilità, politica e sociale (domenica 5, ABC Cinema). Tra le proiezioni in programma, tutte selezionate dai più importanti festival internazionali, anche All the colours of the world are between black and white”, esordio alla regia di Babatunde Apalowo; Kokomo City della regista D. Smith, Agrilogistics di Gerard Ortìn Castellvi, film che mettono in luce tematiche legate alla sessualità, al postumano, all’ecologia e alla decolonizzazione; Malqueridas, esordio alla regia di Tana Gilbert, e Cinque Uomini, documentario di Cosimo Terlizzi, un diario al di là della scena.
IL PUBLIC PROGRAM DEL FESTIVAL E GLI APPUNTAMENTI DEDICATI ALLE SCUOLE
Come ad ogni edizione nel programma non manca spazio per le ricerche teoriche nel public program del festival, grazie a una serie di incontri mediati da esperti ed esperte nel campo delle arti performative e multimediali che diventano importanti occasioni di socialità e scambio di pratiche. Tra i vari incontri, si segnalano I Dialoghi, a cura di Claudia Attimonelli, e mercoledì 29 “#prendiposizione”, che vede la partecipazione dell’associazione Amleta per una riflessione sul gender gap nel mondo dello spettacolo dal vivo.
Anche in questa nona edizione il festival conferma la sua attenzione verso le nuove generazioni: la kermesse sostiene anche MiniBIG il progetto dedicato alle terze classi scuole secondarie di primo grado in collaborazione con l’associazione Articolo 12, con l’obiettivo di introdurre, attraverso il cinema e confronti esperienziali, i/le più giovani ai temi delle differenze di genere e dell’orientamento sessuale, dell’abilismo e della biodiversità, umana e animale.
CREDITI
BIG | Bari International Gender Festival è promosso e organizzato dalla Cooperativa sociale AL.I.C.E. (Area Arti Espressive), sostenuto dal FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo), Regione Puglia Regione Puglia, PACT Teatro Pubblico Pugliese a valere sul Fondo Speciale Cultura e Patrimonio Culturale L.R. 40/2016 art. 15 comma 3, Comune di Bari, dall’Ufficio Tecnico – Tavolo Tecnico LGBTQI del Comune di Bari, Centro Antidiscriminazioni del Comune di Bari, Medihospes, Centro Antiviolenza – Assessorato al Welfare del Comune di Bari, Ambasciata Olandese e Pro Helvetia, realizzato in collaborazione con Fondazione Apulia Film Commission, Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’ – Dipartimento ForPsiCOm, Teatri Di Bari e Teatro Kismet, insieme a Articolo 12, Amleta, Casa delle Donne, Fondazione Dioguardi, Cantiere Evento, Octopus, Maul!, Officina degli Esordi, Palazzo Fizzarotti, Fondazione H.E.A.R.T.H., Voga Art Project, Imago, Associazione Giuseppe Moscati ODV, ResExtensa, Toi Toi, Prinz Zaum, Unika, RicchiToni – Coro Lgbtqueer, Spine Bookstore, EffettoTerra, Coordinamento Festival Lgbtq, Murgia Queer, Collettivo Ptta, Citt!, Node, Frulez. Con il patrocinio dell’Archivio Chiara Fumai. Media partner Salgemma, Radio Uniba, Uzak.
CONTATTI
Sito: www.bigff.it
FB: Bari International Gender festival
IG: @bari_gender_festival
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